Si mangia con la testa
Si mangia con la testa e non con la pancia
Ecco una sintesi degli interventi di Miguel Sanchez Romera, e il “Gastronauta” Davide Paolini al Festival della Mente di Sarzana del settembre 2006:
Il cibo per ciascuno di noi non rappresenta solo nutrimento. Ma attraverso il cibo la nostra mente riconosce i sapori, gli odori e rievoca luoghi e situazioni. Il cibo e la cucina possono definirsi come un viaggio emozionale straordinario.
Le atmosfere e i colori che circondano le pietanze rievocano nella mente esperienze passate. Addirittura permettono di apprezzare o no un determinato piatto e questo non è un “fatto di pancia”.Gustare del cibo o del vino è quindi un percorso meraviglioso ma al contempo molto complesso perché spinge i nostri sensi e la nostra mente a darci emozioni. Talvolta forti, talvolta più lievi, ma si tratta sempre di emozioni mentali.Il cibo ci da emozioni che impariamo ad apprezzare oppure rifuggiamo. Bere un ottimo bicchiere di vino significa gustarne tutti i sapori anche i più nascosti e lievi. Ma questo oltre ad essere un fatto di naso e di palato significa essere affascinati dal fatto che un vitigno possa donarci sapori di albicocca, di spezie ed altro ancora. Un’emozione di sapori insomma, riconoscere e scoprire ogni volta al tempo stesso. Il gusto e le emozioni a tavola dovrebbero tendere sempre al piacere di chi le vive e per questo anche le tradizionali regole della cucina e del cosiddetto buongusto, potrebbero essere “sovvertite” a beneficio di questo piacere che provenendo dalla nostra mente è per forza di cose soggettivo per ciascuno di noi.Così con alcune carni l’accostamento ad un vino bianco piuttosto che rosso potrebbe maggiormente deliziare il palato e la mente di qualcuno e allora perché sentirsi colpevoli di aver accostato un bianco ad un arrosto di carne? Oppure se il nostro palato si emoziona alle temperature perché non gustare del vino rosso fresco o quasi freddo. Insomma occorre lasciare libera la mente dai classici condizionamenti e dettami del gusto per entrare nella sfera delle emozioni più profonde dello stare a tavola. Senza ovviamente dissacrare nulla o piegare al mero piacere ogni cosa solo per “il gusto” di farlo….Ogni volta che ci sediamo a tavola intraprendiamo un viaggio, ci nutriamo e ci emozioniamo al tempo stesso, impariamo e ci sperimentiamo. E’ questo il meraviglioso mondo di cui il Gastronauta va alla ricerca con la sua continua sete di conoscere, scoprire ed emozionarsi mettendosi a confronto con sapori conosciuti e sconosciuti. Egli è desideroso di fare esperienze meravigliose intorno al gusto, ai sapori, ai colori e alle atmosfere del cibo. I luoghi, la gente e le magiche atmosfere che gravitano intorno alla tavola arricchiscono la sua esperienza di esploratore del gusto. Esplorare, scoprire, cercare e trovare fa parte della mente e non della pancia quindi possiamo affermare che: Si mangia con la testa e non con la pancia.
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Posted by admin on Ottobre 7th, 2007 filed in Spunti e Spuntini |