Il cibo declinato
È la volta di alcune segnalazioni di iniziative ascrivibili ad un filone di ricerca e di indagine simile ad “Immagini del gusto†come “Le immagini affamateâ€, ed “EnoliArteâ€; in ultimo, degli indirizzi internet, siti sui quali è possibile trovare interessanti trattazioni dell’argomento ‘cibo’ in alcune sue declinazioni.
Le immagini affamate
Donne e cibo nell’arte. Dalla natura morta ai disordini alimentari
Da una trentina d’anni a questa parte, l’emergere di una linea “femminile” nella cultura artistica contemporanea ha determinato un nuovo interesse scientifico su alcune tematiche fino a quel momento piuttosto trascurate. Tra queste, il cibo occupa senz’altro un posto di rilievo: essenziale per la vita, da sempre associato alla cultura femminile soprattutto dal punto di vista dei rituali di preparazione, nella società odierna ha acquisito un valore cruciale a causa della sempre più grave emergenza legata ai disordini alimentari, anch’essi collegati perlopiù alle donne.Questa rassegna si propone di affrontare, per la prima volta in Italia e con una certa pretesa di completezza, la complessa relazione tra donne e cibo. Nell’universo artistico femminile l’interesse su questa tematica è intenso e comprende una nutrita produzione espressa in tutte le forme possibili, dalla pittura alla scultura, dalla performance al video, dalla fotografia all’installazione.Il percorso espositivo si compone di un’ampia sezione antica, con nature morte dipinte da donne artiste fra il XVI e il XVIII secolo (Orsola Maddalena Caccia, Fede Galizia, Giovanna Garzoni), e opere “di genere” (eseguite, queste ultime, da artisti uomini) che includono rappresentazioni di donne impegnate nella preparazione o nella vendita del cibo o, più raramente, a tavola o nell’atto di mangiare.Fra gli autori presenti, Bernardo Strozzi, Vincenzo Campi, Adolfo Petrazzi. Si prosegue con una sezione dedicata alle artiste delle avanguardie storiche e del ventennio, da Meret Oppenheim, autrice di numerosi feticci erotico-alimentari, alle italiane, come Edit Walterovna Broglio, Pasquarosa, Lalla Romano. L’ultima parte della mostra è rivolta ai linguaggi contemporanei e alle figure che raccontano del cibo, dei suoi abusi, del suo piacere e della sua ossessione. Fra le protagoniste di questa sezione, “al femminile”, artiste straniere come Alison Knowles, Martha Rosler, Jana Sterbak, e italiane, tra cui Odinea Pamici e la giovane Iaia Filiberti.         Â
Ancora, su donne e cibo, una performance dell’artista genovese, residente a New York, Vanessa Beecroft
Da Lia Rumma, negli spazi napoletani, l’artista mostra la moda e l’ossessione per il cibo con VB52 (…) Successioni di portate raggruppate per colore, vengono appena piluccate da donne (otto) bellissime e nude: non sono modelle “professioniste†ma fanno parte del mondo dell’artista, amiche o conoscenti, ex compagne di corso dell’accademia o esponenti di famiglie piemontesi – che comunque avevano già varcato il mondo incredibilmente sensuale e onirico delle sue performance.Seminude sedute attorno ad un lungo tavolo di cristallo prendono parte ad un banchetto scandito dal colore delle portate. Bellezza, atonia, distacco e cibo, tra i temi della vita quotidiana e reale dell’artista, che vengono costantemente impersonati da corpi femminili bellissimi che obbediscono ad una precisa coreografia iterativa che l’artista declina e dettaglia in minutissimi ed esatti particolari (che prevedono anche l’errore e la stanchezza delle modelle, a volte fisse per interminabili ore nelle stesse posizioni). Da Lia Rumma,
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www.minimiam.com è il sito di due fotografi, Akiko Ida e Pierre Javelle, i cui lavori hanno invaso il web. L’interpretazione del cibo (e dintorni), ascrivibile per genere allo still-life, è assolutamente ironica e geniale, con omini che mettono in scena situazioni fantastiche immaginate attraverso l’osservazione delle caratteristiche stesse dei cibi. Nella gallery del sito, suddivisa per temi, si potranno trovare vietcong che ispezionano una foresta di ricci di mare, genieri che hanno appena fatto saltare in aria un melograno, facoltosi operai alle prese con un savoiardo spezzato, e molto altro ancora.
Sempre a proposito di still-life, ecco le locandine pubblicitarie del Vegetarian Cuisine Cafè Koppel di Amburgo: evidente l’influenza di Arcimboldo
(visionabili su http://www.ecoblog.it/post/1540/foto-del-giorno-la-rivincita-vegetariana) EnoliArte 2007 - Eros e Cibo (…) quinta edizione di ENOLIArte, una mostra sul tema del cibo (…); il tema di quest’anno è Eros e Cibo.Oltre sessanta artisti internazionali realizzeranno opere che, mediante l’uso diretto o allusivo del cibo, interpretano e si affacciamo sull’universo dell’eros. L’erotismo, esaltazione degli stimoli sessuali, incarna un desiderio che nasce dal corpo, come lo stimolo della fame, e trova appagamento nella fantasia, nell’allusione, nel gioco e nella manipolazione di istinti primari come il nutrirsi. Il cibo, osservato nella sua perenne trasformazione in piacere e appagamento ora primitivo, ora raffinato, trova legami con l’eros per la natura stessa dello stimolo che soddisfa e come elemento di ausilio, stimolo e sussidio al fare erotico. Gli artisti, attraverso opere di pittura, scultura, installazioni site specific e fotografia, andranno alla ricerca di ogni possibile connubio tra Eros e cibo interpretandone gli aspetti umoristici e sedutivi, sensoriali e percettivi, fantasiosi e trasgressivi così come ogni possibile rapporto con il mito e le trasformazioni individuali legate all’amore.Â
Infine, una segnalazione: molto interessanti, nel mare magnum del web, questi minisaggi, rintracciabili nella sezione ‘Dossier’ del sito http://www.storicamente.org Roberta SassatelliCulture alimentari e identitÃ
Frammenti di un quadro storico-sociologicoÂ
Giuseppe Parente
Cibo veloce e cibo di strada.
Le tradizioni artigianali del fast-food in Italia alla prova della globalizzazione
Agnese Portincasa
La pasta come stereotipo della cucina italiana.
Patrimoni simbolici e identità nazionale nell’Italia del Novecento
Attilio Lauria
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Posted by admin on Ottobre 4th, 2007 filed in Spunti e Spuntini |