L’anima del vino
Come recita uno dei tanti proverbi dedicato al mese della vendemmia, Se in Settembre senti tuonare, tini e botti puoi preparare!
Il vino, tema così ricco di spunti e di suggestioni, che si fa fatica ad affrontarlo; e allora, ancora una volta, è bene affidarsi alle parole di qualcun altro.
In questo caso di Mario Soldati, autore del celebre “Vino al vino”, una raccolta di appunti, racconti, biografie, aneddoti, descrizioni dei luoghi e dei protagonisti della produzione enogastronomica del nostro Paese, messi da parte in tre viaggi in giro per l’Italia nel 1968, nel 1970 e nel 1975. Un libro dove trovare non solo le descrizioni dei vini - che sono comunque ‘vive’- ma anche e soprattutto i ritratti degli osti che gli hanno servito un Picolit, le descrizioni degli scorci che ha ammirato sorseggiando un Chianti, i racconti dei contadini da cui ha acquistato un fiasco di Lambrusco, o i pensieri ispiratigli da un ombra di Merlot.
“Il vino è qualcosa che vive e che fa parte della nostra vita: raccontarlo dunque vuol dire parlare di noi, di persone e di paesaggi”
Quelli che Soldati chiamava ‘viaggi d’assaggio’, sintesi mirabile di ciò che può essere per noi il racconto fotografico dei percorsi del vino, sono diventati oggi “Le Strade del Vino e dei Sapori”, istituite con legge del Parlamento italiano nel 1999, e riunite in un coordinamento nazionale.
L’elenco completo di questi itinerari, con le 540 Città del Vino, e i circa 100 percorsi, lo si trova sul sito http://www.assoenoteche.it/
Andare per vini quindi, un andare lento che permette di guardarsi intorno, di ascoltare le storie della gente, osservare come l’economia del vino abbia trasformato il paesaggio, e di scoprire magari come tanti piccoli Comuni siano legati tra loro da una comune identità culturale cui il vino fa appunto da denominatore comune.
Per rimanere in campo letterario vi segnalo, tra i tantissimi, “Vino Sophia Vino Follia - La bevanda di Bacco e il pensiero creativo”, libro di Simone D’Alessandro e Franco D’Eusanio, con fotografie di Giovanni Lattanzi e Stefano Schirato, ed “Elogio della sbronza consapevole, di Enrico Remmert e Luca Ragagnin.
“Vino Sophia Vino Follia - La bevanda di Bacco e il pensiero creativo”
I poli opposti, i due diversi volti del vino, la bevanda che può scatenare passioni e frustrazioni, stimolare il pensiero e annebbiare la ragione, spezzare i freni inibitori e liberare l’energia repressa, positiva e negativa. Il vino porta a galla la verità, bella o brutta che sia, stimola la risata ma anche il pianto, risveglia ricordi o sensazioni sopite, dimenticate, sotterrate dai meccanismi di controllo della nostra mente. Il vino come veicolo di grandi amicizie, ma anche causa di tragedie e separazioni.
“Elogio della sbronza consapevole”Un viaggio poetico fra le pagine della grande letteratura, che tenta di dare una risposta a certe domande (in che modo il dio Bacco ha ispirato e ispira la letteratura?), lasciandone altre ad aleggiare in sospeso (perché così tanti scrittori, celebri o meno, hanno elevato il vino a dignità letteraria?). Citazioni, aforismi, frammenti, poesie, tutto ciò che fa riflettere sullo strettissimo legame tra letteratura e alcool, in tutti i tempi ed in tutte le geografie.
Ma il vino come fonte ispiratrice lo si ritrova non solo in letteratura; ad esempio, di un’istallazione di Laura Cristinzio dall’ironico titolo “La luce come segno di-vino”, o di una tela del 1944 di Fortunato Depero, “Riti e splendori d’osteria”.
Il vino, ovviamente, è stato raccontato sin dai suoi albori anche dalla fotografia…
Il sito http://www.costaazzurra.info/vinifrancesi/vinifrancesi.html contiene ad esempio una serie di cartoline d’epoca che restituiscono un interessantissimo ritratto tematico, legato appunto al vino, della società di inizio secolo.
11 FOTOGRAFI 1 VINO è il titolo di una mostra, allestita nel 2004 alla Triennale di Milano, e di un volume di Skira.
Centosettantuno immagini di undici dei più celebri fotografi del mondo, Flavio Bonetti, Franco Fontana, Georg Gerster, Ralph Gibson, Eikoh Hosoe, Mimmo Jodice, William Klein, Don McCullin, Helmut Newton, Ferdinando Scianna, Alice Springs, per raccontare il vino, il suo ambiente, e le sue atmosfere.
Vino che, come ricorda Fumino Arisaka nel testo di presentazione alle immagini di Ralph Gibson, “è una sorta di collante fra tutti i popoli d’Europa nonostante essi abbiano storie e tradizioni diverse…Persone che vivono in maniere diverse e parlano lingue differenti possono dividersi una bottiglia di vino e così superare le loro diversità. Vino che riesce a creare quella che i francesi chiamano la convivialité, lo spirito conviviale”.
Il vino dunque come linguaggio universale che unisce le persone, e che facilita il dialogo, l’incontro, la condivisione umana. Ma dietro al vino, un mondo di persone, un lavoro duro e sempre minacciato dal tempo, un’arte vera e propria, fatta di rigore e creatività, conoscenza e mestiere, per cui ogni singola azione è importante e fondamentale per arrivare al risultato finale.
Tutto questo: gli ordinati filari di vigne, gli uomini e le donne della vendemmia, le grandi cantine a volta, le botti, le bottiglie rigorosamente disposte, le etichette, i bicchieri, i cavatappi, gli attrezzi ma anche i cieli e le piogge, gli alberi, le morbide colline e la campagna sterminata, le luci, le atmosfere, il freddo e il calore, è ciò che esce in maniera vivida dalle pagine del libro, conducendo in un viaggio denso di emozioni.
Un’interessante reportage sul paesaggio e la civiltà del vino di Vittorio Ubertone, dal titolo Terre del Barbera d’Asti, lo si può trovare all’indirizzo
http://www.400asa.it/reportage/vino
L’anima del vino, di Alessandro Puccinelli, è il titolo di un reportage in bianco e nero sulla produzione del vino dalla vendemmia, fino al consumo nei locali caratteristici, sfogliabile on-line sul sito
http://www.hfnet.it/offerte.asp?page=115&Cerca=OffertaHF
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Posted by admin on Ottobre 7th, 2007 filed in Spunti e Spuntini |