Portfolio Italia 2013
30 novembre 2013 - 16 febbraio 2014
Daniela Bazzani
Personal

di Lorenza Bisetto

I grandi topoi della letteratura e dell’arte, come la maternità e la malattia, sono difficili da trattare, ma, nella ricerca “Personal”, Daniela Bazzani li affronta e gestisce con grande sensibilità e sapienza. Le sono di aiuto la propensione per il reportage sociale, che da sempre contraddistingue il suo lavoro, così come un vissuto di donna e madre, che le ha riservato grandi gioie frammiste a profonde sofferenze, come capita naturalmente nella vita che matura. L’autobiografismo, però, nella fotografia concettuale, è residuale rispetto alla visione della realtà come percorso interiore, fatto delle tracce lasciate dall’esperienza, in un racconto che ricorda molto i flussi di coscienza di James Joyce e Virginia Wolf. Come nelle opere letterarie dei grandi modernisti, così nei lavori fotografici di tanta fotografia contemporanea vengono abolite le norme della grammatica, sparisce la punteggiatura e le immagini si fondono in un linguaggio onirico per rappresentare il sé interiore. La sensibilità femminile pare favorire questo processo di interiorizzazione, traducendosi, come nel caso di Daniela Bazzani, in una complessa visione cerebrale, dove azioni ed immagini del quotidiano assumono significati altri, rimandando ai temi più profondi dell’esistenza. L’acqua, elemento primordiale, accompagna il racconto in un’immersione amniotica che conduce all’origine della vita. La vita fatta di nascite: quella propria, rappresentata dalla vecchia culla in soffitta, ma, soprattutto la nuova teneramente raffigurata dal ventre gonfio scaldato dal sole; ma anche la sofferenza e il decadimento fisico: indicati da  un lettino d’ospedale, un taglio, una cicatrice; e infine le paure più profonde, consumate nella penombra: un cane randagio che digrigna i denti e un albero di natale che soffoca nel nylon. Tutte queste cose appaiono e scompaiono, in un silenzioso flusso di coscienza dove la forma e il contenuto combaciano, dissolvendo i contorni e pastellando i colori, perdendo l’equilibrio in tagli obliqui e prediligendo luci fioche. È l’altra vista, quella da dentro.

Biografia

Classe 1972, vive e lavora in provincia di Modena. Si è avvicinata alla fotografia 6 anni fa, per caso. Il crescente interesse per la fotografia l’ha portata a conseguire l’Italian Master of Photography con Edoardo Agresti. Con il trascorrere del tempo, ha sviluppato una maggiore affinità per il reportage sociale, inteso come approfondimento di tematiche specifiche, frequentando alcuni workshop con Francesco Zizola, Antonin Kratochvil, Anders Petersen, Alex Majoli, Franco Pagetti, Erica McDonald e Andrew Sullivan. Con il lavoro “Nomen Omen” ha ottenuto importanti riconoscimenti: nel 2009, il Premio TPW, Savignano sul Rubicone (FC); il 1° Premio al Fotoconfronti di Bibbiena; Menzione speciale al LuccaDigitalPhotoContest; finalista al PremioFotografico 2009, TAU Visual. Nel 2010, 1° Premio Julia Margaret Cameron Award, Sezione Documentary and Editorial, Non professional, York (UK); finalista al Jacob Riis Award. Nel 2013, con il portfolio “Personal” ha vinto il 1° Premio al concorso Trentino Immagini 2013. Ha esposto in mostre personali e collettive, fra cui: Mostra collettiva “Rintracciarti, diritti in cerca d’identità” presso Palazzo della Ragione, Mantova, 2009; “Fabriano PhotoFestival”, 2010; “Portfolio Italia” presso il Centro Italiano della Fotografia d’Autore, Bibbiena 2010; “Marghera Fotografia”, 2010; Premio “Julia Cameron Award”, Buenos Aires 2012; “Foto trekking” presso Trentino Immagini, Baselga di Piné 2013.