Io. Mi vedo così - autoritratti fotografici
12 giugno - 5 settembre 2010
A Hippolyte Bayard, autoritrattista geniale
di Claudio Pastrone
 
Non deve stupire che, nella presentazione di un evento dal titolo Io. Mi vedo così. dedicata ad autoritratti di autori italiani, si faccia riferimento ad un francese: i motivi sono molteplici e meritevoli di attenzione. Di Hippolyte Bayard e del suo Noyé (annegato), che proprio quest’anno compie 170 anni, ci parla più diffusamente Gloria V. Fenaroli nel testo, che, in questo numero di Riflessioni, ripercorre la storia del genere. 

Ma quello che qui più ci interessa è che Bayard fu il primo fotografo a “mettersi in scena”, a farsi un ritratto appositamente studiato fin nei minimi particolari, non solo per offrire a se stesso e al pubblico la rappresentazione della propria fisionomia, ma per raccontare, con quella capacità di sintesi propria della fotografia, tutto il suo dispiacere e la sua delusione per non essere stato considerato degno scopritore del “disegno fotogenico”.
 
Lo assumiamo come paradigma di Io. Mi vedo così - Autoritratti fotografici che si sviluppa in una mostra suddivisa in quattro sezioni, in una performance che vede protagonisti i visitatori e in una conferenza-dibattito, che approfondirà l’argomento sotto svariati aspetti. La prima sezione della mostra è ad invito. In collaborazione con il Comitato Scientifico del Centro è stato stilato un elenco di autori contemporanei che utilizzano la fotografia come espressione artistica . Ad ognuno è stata offerta “carta bianca” per presentare una ed una sola opera con la quale svelare se stessi. Si è rinunciato, salvo che in pochissimi casi per lo più di autori non viventi, ad effettuare una scelta curatoriale delle singole immagini in omaggio al principio che privilegia quella autoriale, essenziale in un genere, l’autoritratto, in cui il produttore dell’opera si mette in gioco attraverso la propria raffigurazione fotografica.
 
Dare spazio e quindi rappresentare e presentare gli appassionati di fotografia è uno degli obbiettivi primari del Centro. Per questo la seconda è una sezione open, aperta a tutti i fotografi che hanno voluto proporre il proprio autoritratto. In questo caso, anche per l’alto numero di partecipanti, un’apposita commissione ha selezionato le opere da esporre sotto forma di stampa singola. Tutte le opere arrivate al Centro sono comunque visibili in un allestimento collettivo che consentirà al pubblico di apprezzare le capacità espressive dei partecipanti. Da alcuni anni prestiamo particolare attenzione al fenomeno della fotografia sul web. L’incredibile numero di file fotografici “postati” nei diversi siti pubblici, collettivi e personali non può lasciarci indifferente. Quindi una terza sezione è dedicata agli utenti di Flickr, uno dei maggiori social network fotografici. Nel percorso che porta dal reperimento dell’immagine alla sua presentazione al pubblico si è utilizzato il meccanismo tipico di questo sito web. È stato creato un Gruppo con lo stesso nome della mostra e i fotografi sono stati invitati ad aderirvi “postando” ognuno un proprio autoritratto. Tutte le fotografie pervenute al Gruppo sono presenti in esposizione, raccolte in proiezione continua su quattro monitor. Tra queste gli Amministratori del Gruppo ne hanno scelte dieci da esporre sotto forma di stampa fotografica.
 
L’ultima sezione espositiva definita “Didattica e Scuole” offre al pubblico varie sperimenta
zioni didattiche sull’autoritratto. Si rende omaggio alla storica esperienza di “Donna Fotografa” con un ‘ampia selezione di autoritratti delle allieve. I corsi di Giuliana Traverso, nati nel 1967con l’obbiettivo di mettere in luce la fotografia al femminile, hanno coinvolto centinaia e centinaia di donne. Come scrive più avanti la stessa Giuliana, la rappresentazione di sé come strumento per conoscersi e farsi riconoscere è stato utilizzato come elemento rilevante e rivelante, un file rouge che ha collegato un percorso didattico lungo oltre 40 anni. Due esempi di collaborazione con le scuole pubbliche ci vengono presentati da Emma Innocenti con Specchio delle mie brame, articolato progetto sviluppato nel territorio fiorentino con scuole primarie e medie, inferiori e superiori, e da Giulia Fenaroli che con Adolescenti in classe, tenuto in una scuola media di Sirmione, ha utilizzato l’autoritratto anche come strumento di autoanalisi degli alunni. 
Per questo evento il Centro ha promosso un’attività didattica in collaborazione con il Comune di Bibbiena ed i Plessi Scolastici del territorio. Il progetto, essenziale nelle sue linee programmatiche, ha lo scopo di rendere consapevoli gli alunni delle proprie capacità espressive attraverso l’uso del mezzo fotografico, favorire l’aggregazione grazie alla partecipazione collettiva e realizzare una documentazione della realtà giovanile vista dall’interno. Dopo un incontro preparatorio, in cui gli obbiettivi del progetto e le modalità operative sono stati condivisi con i docenti delle classi partecipanti, la guida dell’operazione è stata affidata agli insegnati stessi. È stato allestito un set di ripresa in ognuna delle scuole aderenti all’iniziativa, a cui i ragazzi si sono accostati con un entusiasmo allo stesso tempo 
ludico e riflessivo. I grandi pannelli, in cui vengono presentate le immagini dei giovani autori, susciteranno l’interesse dei visitatori.
Un set di ripresa simile a quello preparato per le scuole di Bibbiena è presente nei locali espositivi a disposizione dei visitatori che potranno lasciare esposta al Centro la propria “impronta” fotografica, il proprio autoritratto in diretta, in un work in progress realizzato nel contesto della manifestazione. A completamento della parte espositiva è stata organizzata una tavola rotonda, cui daranno il proprio contributo Stefano Ferrari, che insegna Psicologia dell’Arte presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna e di cui riportiamo un interessante riflessione in questo catalogo, Cristina Nuñez, fotografa che ha dedicato tutta la propria creatività all’autoritratto e Giuliana Traverso, fotografa, Autore dell’Anno FIAF nel 2000 e docente di grande e raffinata esperienza.