7ª Biennale dei Giovani Fotografi Italiani
18 settembre 2021 - 14 novembre 2021
Accademia di Belle Arti di Napoli
Sezione Scuole
di Aniello Barone 
 
“L’andare da un luogo ad altro luogo, per lo più distante, per diporto o per necessità, con un mezzo di trasporto privato o pubblico”, così la Treccani definisce il viaggio. Sappiamo però che i viaggi non sono sempre fisici, ma anche astratti: viaggi nello spazio, viaggi nel tempo, viaggi interiori. Con questi presupposti, gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Napoli hanno realizzato lavori che ripercorrono tappe della loro storia, tappe della loro emozione e dei loro viaggi e percorsi, catturando i momenti per loro più importanti e significativi. Attraverso le loro stesse parole, desidero lasciarvi il piacere di avvicinarvi e conoscere questi studenti e i loro progetti che veicoleranno questo particolare percorso di viaggio.

Calvino, in uno dei suoi scritti parla di come bisogna fare per ricominciare a “pensare/narrare per immagini”. Una delle soluzioni che propone è quella di riutilizzare immagini già esistenti e dotarle di un nuovo significato. Seguendo questo ragionamento le mie immagini sono frutto di un lavoro più ampio che continuo ancora oggi, e con il quale provo a raccontare le storie che ho nella testa.
Ilena Ragosta

Utopia nasce dal ritrovamento di un rullino che avevo da bambina, rullino che avevo dimenticato pure di possedere. Il sogno di una bambina che vedeva il mondo attraverso la sua kodak di Barbie viene unito al sogno di una giovane ragazza che vede quel mondo sempre più distante. Siamo figli di ciò che sogniamo e solo nei sogni ricordiamo cosa significa essere bambini. Com’è bello il mondo da bambini, se solo lo ricordassimo. E per ricreare questo mondo ho iniziato a costruire un diario, plasmandolo, toccando i fogli lisci, sentendo l’odore dell’inchiostro. Ogni cosa, in questo mondo è scelta, ogni pagina, ogni canzone, ogni frase. Questo progetto vi farà viaggiare attraverso ciò che sono gli occhi di una bambina e il cuore di una giovane donna. Un mondo libero è un mondo condiviso. Ogni cosa in questo diario è al servizio del viaggiatore che ne può modificare ogni singola parte per lasciare testimonianza del suo passaggio ai viaggiatori che verranno.
Giovanna Capone
 
Delineare un percorso, sentirsi pilota in questo viaggio. Da sempre esistono momenti del nostro percorso dove oltre le risate, oltre le belle vedute, ci rendiamo conto che qualcosa di diverso nella nostra vita sta accadendo.
Leonardo Esposito
 
Riconnessione è un tentativo per poter riesperire il tangibile in modo virtuale: attraverso la videochiamata. Gli utenti che navigano in Internet o accedono a reti online sono in grado di farlo attraverso l’invio o la ricezione di unità di dati denominati pacchetti. Durante questo viaggio uno o più pacchetti possono andare persi nel trasferimento e non sono in grado di raggiungere l’indirizzo di destinazione. Questo effetto è visto come una sorta di smarrimento e contemporaneamente l’inizio di un nuovo itinerario.
Giulia Ciasca
 
Partendo dalla necessità di materializzare ciò che non è concreto, Cercando si pone come ritratto dell’intricato processo che le idee compiono dal fantastico al reale. Come questo possa essere d’aiuto per fuggire o comunque distorcere, la visione della realtà e quindi crearne una propria. Cercando perché è continua l’indagine di una realtà alla quale appartenere, un viaggio per trovare e ritrovarsi.
Luca Fruttaldo
 
PERDONÀ: cognome estraneo nella Campania ancora oggi e per questo un passato da riscoprire attraverso la passione del mio nonno Premilo di conservare tutti gli scatti raccolti durante la sua vita, in particolare quelli da lui fatti. Come seconda delle 3 nipoti che finiranno la storia di tale cognome, riporto alla mia famiglia questa perla per me preziosa simile a tante altre storie di origini come eredità da custodire e non lasciare a morire tra la polvere in un cassetto.
Maria Teresa Perdonà
 
A partire dal XVII secolo, gli aristocratici europei intraprendevano un lungo viaggio per raggiungere l’Italia. Questo fenomeno, chiamato Grand Tour, serviva soprattutto ai giovani aristocratici per accrescere il loro sapere. Tra le tappe principali vi era Napoli e i Campi Flegrei, zona in cui vivo, per l’esattezza a Pozzuoli. Città ricchissima di storia e architettura antica. Consapevole di realizzare una parodia, ho voluto intraprendere il mio piccolo “Grand Tour”, attraverso tre siti molto vicini tra di loro (oramai definibili rovine), per riflettere sugli effetti delle azioni dell’essere umano e, come diceva Roberto Longhi, sulla “convinzione dell’esistenza delle cose e di noi stessi”.
Emanuele Mancuso
 
L’etichetta incollata sulla foto segnala che questa stampa fuori norma vi viene consegnata gratuitamente. Potete facilmente levarla nel caso vogliate conservare la foto. (Traduzione del foglietto infilato dentro alla busta insieme alla foto non fatturata).
Lorenzo Alaia