Portfolio Italia 2018
24 novembre 2018 - 10 febbraio 2019
Pietro Sorano
Il mio nome non รจ Alzheimer

di Federica Cerami

A partire dal titolo, questo intenso e toccante lavoro, racconta un’idea di malattia piena di umanità.
Questa è la storia vera di alcune persone, esseri umani, organismi pulsanti, per le quali la malattia non può essere il loro unico elemento caratterizzante, perché l’identità di un malato non può essere freddamente (sostituita) rappresentata dalla malattia.
In questa trama, piena di liricità, c’è un prima e poi, c’è il buio totale, dal quale ogni tanto, miracolosamente, riaffiorano segmenti di ricordi, emozioni annegate, frammenti di un passato ma perso.
Quattordici persone, ospiti del Centro Diurno per Alzheimer e Demenze “Villa Elisa”, affette dal morbo di Alzheimer, si mostrano ai nostri occhi attraverso un lampo di luce, un lampo di vita che viene fuori dal buio profondo nel quale sembrano serenamente immersi.
Alla maniera di Caravaggio, Pietro Sorano li ritrae davanti ad un fondale nero: nulla ci è dato di sapere del loro passato. Questo stratagemma narrativo sembra proporsi a noi quasi come un incitamento a fermare la nostra attenzione dentro un presente dal quale, magari per paura, proviamo troppe volte a scappare.
La narrazione abbracciando questo loro mutevole tempo presente, si configura nella imprevedibilità del “qui ed ora”, nel quale, all’improvviso, può stabilirsi un contatto con il resto del mondo, per poi anche perdersi nel vuoto infinito.
Ogni fotografia ferma un magico momento di consapevolezza nel quale, attraverso il delicato e ininterrotto dialogo con il fotografo, ogni persona si mostra assieme ad un oggetto caro che ne ha stimolato ricordi ed emozioni. Nulla è perduto, anche nel buio, se le attenzioni e l’affetto non smettono di manifestarsi verso chi vive lo smarrimento del proprio tempo. “Il mio nome non è Alzheimer” è un dolce omaggio verso un’umanità che vive una condizione di destabilizzante precarietà emotiva verso la vita, ma è anche un delicato suggerimento al resto dell’umanità che insegna a tutti noi ad esserci sempre con affetto, pur con tempi e modalità non decise da noi.

Biografia

È nato a San Giovanni Rotondo (FG) nel 1977. La passione per la fotografia nasce nel 2011, quando inizia a cimentarsi nella creazione di videoclip musicali utilizzando la tecnica dello stop-motion. Dopo aver frequentato un corso base e diversi workshop, si iscrive alla FIAF. Ha ampliato la sua conoscenza in campo fotografico prevalentemente da autodidatta, scoprendo e studiando le immagini dei grandi Autori, in particolar modo Mario Giacomelli. Tra i numerosi riconoscimenti, si segnalano: 1° Premio Fondazione Fotografia Modena, Nuovi talenti 2015; 1° Premio Ghedi Photo Festival, Portfolio Tornado 2017; 1° Premio PhotoHappening “Ivano Bolondi” 2017; 2° Premio Tokyo International Foto Awards 2017; 1° Premio Fotografia Europea 2018; 1° Premio Moscow International Foto Awards 2018.