3ยช Biennale dei Giovani Fotografi Italiani
22 settembre - 18 novembre 2012
Accademia di Belle Arti di Palermo
Sezione scuole

di Sandro Scalia

Palermo caratterizza in modo determinante la ricerca dei giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti, un luogo duro ma anche particolarmente vitale, la cui posizione geografica comporta da un lato un'eccessiva distanza dai centri focali della fotografia italiana ed europea, e dunque forse un minore confronto con le altre realtà artistiche, ma dall’altro offre una scuola libera da schemi.
L’Accademia storica di Palermo dispone di laboratori e dotazioni tecniche professionali, vanta un alto numero di allievi di fotografia e l’affluenza numerosa degli studenti certamente crea non pochi problemi, anche se questo stimola una profonda sollecitazione tra i giovani fotografi.

Luana Failla/Paula Serra Ramon
Eivissa Ibiza
Il progetto nasce dopo una breve residenza ad Ibiza, isola che si pone come esempio di analisi degli effetti che l'economia contemporanea ha sui luoghi e sulle persone, di come la globalizzazione economica arrivi a filtrare le culture rendendole anonime e irriconoscibili a se stesse. Lo sviluppo del settore turistico ha attirato, infatti, negli ultimi decenni, la quota maggiore degli investimenti a discapito dell'agricoltura, causando l'abbandono di molti terreni. Il progetto consiste nel recupero di parte di un terreno incolto e nella coltivazione ecologica di alimenti vegetali tipici della cultura culinaria mediterranea.

Luigi Lazzaro
Quello che resta
La sua ricerca ruota attorno al rito del funerale e in particolare si sofferma sulla cosiddetta “veglia”, funzione celebrativa della salma durante la quale i parenti del defunto trascorrono la notte con lui. Il progetto fotografico indaga il momento in cui il rito funebre è stato consumato e l’autore si chiede: che cosa resta quando i familiari escono dalla stanza?

Riccardo Vivoli
Calma apparente
Il progetto consiste nel trasmettere la sensazione di calma che si crea, di notte, nei luoghi che durante il giorno sono vissuti da centinaia di persone. Calma effimera perché con il nascere di un nuovo giorno si dissolve senza lasciare traccia.

Alberto Antonio Foresta
Einfuhlung
Prendendo come riferimento l’opera “Angst” di Arnulf Rainer, il progetto si pone l’obiettivo di rappresentare emozioni attraverso accentuate espressioni del viso. Lo spettatore inconsciamente imita le stesse espressioni ed entra in un rapporto di empatia con i soggetti condividendone le emozioni.