Portfolio Italia 2015
28 novembre 2015 - 14 febbraio 2016
Lorenzo Zoppolato
Piccoli grandi

Opera Finalista

di Cristina Paglionico

In un remoto villaggio Russo l’educazione dei giovani viene affidata a una scuola para militare. C’è già tutto nella prima immagine dell’opera di Lorenzo Zoppolato: la Madre ha oramai assolto la sua funzione di risposta alle esigenze primarie e nel chiaro-scuro di una calda alcova un ragazzo preadolescente è posto al cospetto del Mito, ugualmente sacri nella visione della comunità sono le divise dell’armata Russa e l’immagine del Santo, immerso nell’oro di una icona appesa nel punto più alto della parete. Sono immagini silenziose di una comunità che vive con rigore e semplicità, protetta dalla devozione ai suoi valori più alti: disciplina, sacrificio, patriottismo, fede religiosa. L’educazione non è altro che la costruzione di una aderenza perfetta tra le necessità del gruppo, prioritarie, e le aspettative del singolo. Alla pacata routine della vita del villaggio, con il gioco dei bimbi più piccoli tra fiori e cavalli, con l’accenno di danza in un locale completamento spoglio, si contrappone il continuo riferimento alla vita militare. Ecco le uniformi appese come reliquie nelle abitazioni, ecco l’esposizione di armi nei locali della scuola e l’adorazione di un adolescente per le medaglie conquistate da valorosi combattenti, ecco il rancio servito dalle donne. Pur se l’autore non ci mostra armi imbracciate per gli esercizi di guerra, egli ci suggerisce l’idea che i giovani costituiscano un esercito: magari a difesa dal male, a ristabilimento della giustizia calpestata, a protezione della comunità. L’autore si interroga e ci interroga sul destino di questi ragazzi la cui quotidianità è fatta di disciplina militare, allenamento fisico, studio e indissolubile legame con il gruppo di appartenenza, ma anche di letture, sorrisi e contatto con la natura. In altre parole ci mostra il conflitto tra l’utopia della pace e la mistica della guerra. L’opera si chiude con due immagini emblematiche: un giovane chino sotto il peso di un manufatto che è quasi un Cristo che percorre in solitudine il destino che qualcuno ha tracciato per lui. E infine un violento chiaro-scuro finale si oppone alla dolce malinconia della prima immagine: una figura umana e il suo doppio nell’ombra, come avviluppate tra le corde di un dubbio, forse alla ricerca di un nuovo e diverso cammino.
 
Biografia

Nato a Udine nel 1990, vive e lavora come fotografo a Milano. Esordisce a 19 anni vincendo il “Portfolio Lucinico” e nel 2012 si aggiudica il “Portfolio Trieste” con il progetto “Skate View”. Nel 2014 vince una borsa di studio per il master in “Photography e Visual Design” presso la Nuova Accademia delle Belle Arti di Milano. Successivamente, nel 2015 espone a SpazioForma di Milano il progetto “Expoland” con il quale si interroga sulla natura di Expo Milano 2015. Sempre nel 2015: con il progetto “Piccoli Grandi” sviluppato in Russia, si aggiudica il primo premio a “Foto Confronti” di Bibbiena, è tra i finalisti del concorso internazionale LensCulture “Street Photography Awards 2015” con il progetto “A whisper from Sicily” e, a novembre, vince il primo premio “Black&White Photographer of the Year” nella “Emerging Talent Category”.