Phone Photography
28 marzo 2015 - 2 giugno 2015
Mario Cresci
Il mondo in tasca

L’iPhone è una magnifica invenzione multifunzionale che unisce il desiderio di “sensorialità comunicativa”, delle immagini che noi trasmettiamo e alle quali desideriamo avere una risposta, a una espressività che attraversa la scrittura, l’udito e il movimento. L’Iphone è un insieme di medium di straordinaria contemporaneità ma come tutti i medium il suo linguaggio se non è ben utilizzato conduce a ibridazioni linguistiche non sempre comprensibili. Personalmente con l’iPhone seguo la mia attitudine a vedere ciò che desidero vedere o quello che normalmente non si vede. Dipende dallo stato d’animo in cui mi trovo e dalla necessità di un rapporto più ravvicinato con le cose e le persone. Sono momenti fuggevoli, spesso imprevisti che appartengono sia al quotidiano, sia alla scoperta di luoghi, persone e cose quasi sempre distanti dai problemi e dalle ansie del mestiere e dalle scadenze di lavoro. Così l’iPhone è un pretesto per mantenere in vita la libertà di cogliere nella realtà quei frammenti che sono estranei a qualsiasi idea applicativa o speculativa. È la permanenza dello sguardo sul mondo che mi interessa e che rimane se stesso anche rispetto ai cambiamenti e alle innovazioni del medium fotografico. L’iPhone sarà certamente sostituito da altri strumenti più evoluti ma il nostro vedere rimarrà sempre legato all’umano che ci portiamo dentro, alla conoscenza e al desiderio di comunicare le nostre emozioni agli altri.

Biografia

È tra i primi autori della sua generazione ad applicare la cultura del progetto alla fotografia coniugandola alla sperimentazione del linguaggio visuale in ambito artistico. Negli anni Settanta la formazione e gli studi sul design acquisiti al “Corso Superiore di Industrial Design” di Venezia si confrontano nell’esperienza diretta con le culture etniche e antropologiche delle regioni del Mezzogiorno italiano e in particolar modo a Matera dove apre nel 1974 il primo studio di fotografia e graphic-design. Tra i momenti più importanti della sua attività la partecipazione alle Biennali di Venezia 1971, 1979 e nel 1993 con “Muri di carta, fotografia e paesaggio dopo le avanguardie”; nel 2013 con le fotografie della storica mostra “Viaggio in Italia”. Nel 2004 l’antologica “Le case della fotografia, 1966-2003” alla GAM di Torino. Dal 2010 al 2012 realizza il progetto “Forse Fotografia: attraverso l’arte, la traccia, l’umano” all’interno della Pinacoteca Nazionale di Bologna, della Calcografia Nazionale di Roma e di Palazzo Lanfranchi a Matera. Sue opere sono presenti in collezioni d’arte contemporanea e di fotografia, in raccolte permanenti di musei, istituti e centri di ricerca in Italia e all’estero. Ha diretto dal 1991 al 2000 l’Accademia Carrara di Belle Arti di Bergamo e negli stessi anni ha scritto saggi e recensioni per l’inserto “Cultura” de “Il Sole 24 Ore”. Sue monografie sono state pubblicate nel 2004 dalla FIAF nella collana “Grandi Autori” e nel 2007 da Federico Motta Editore per la collana “Photo Tools”. Attualmente è docente a contratto all’ISIA di Urbino e alla Fondazione Fotografia di Modena. Risiede a Bergamo.