di Federica Cerami

“Diritto d’asilo” è la storia di un legame affettivo indissolubile tra Alona e Sofia, una madre e sua figlia, ma è anche la storia di un legame identitario, momentaneamente tranciato, con la loro martoriata terra di appartenenza.
Nel distacco forzato al quale le due donne sono state costrette, la mancanza di contatto visivo con le loro origini diventa il motivo propulsore che le rafforza, spingendole a restare vigili, dentro un tempo sospeso, proiettate verso la costruzione di nuovi orizzonti emozionali da raggiungere.
Le dodici poetiche immagini di Nadia Ghidetti sono dodici piccoli scrigni all’interno dei quali vengono custoditi i preziosi tasselli del grande mosaico della vita: ogni momento fermato dallo sguardo è la metafora di un passaggio evolutivo che prova a cucire le ferite subite, accogliendo tutto dentro una nuova e sconosciuta realtà.
La resa, quasi pittorica, di questo racconto, avvolto in una luce fiamminga alla maniera di Vermeer, restituisce una atmosfera soffice e palpabile che sfuma i contorni del contesto delle due donne e ferma il racconto sul loro nuovo e imperscrutabile presente mettendo a fuocole loro identità in divenire. 
Lo spazio che le accoglie amorevolmente le protegge dal dolore e dall’impossibilità di poter cambiare lo stato degli eventi, portandole verso la necessità di crescere assieme, l’una nelle braccia dell’altra, con un occhio al passato, ma il cuore ben saldo nel presente fatto di visioni che provano a riunire i pezzi che la vita ha maldestramente scomposto. Nei mesi passati in questa casa, Alona e Sofia, con i passi lenti e timidi di chi non conosce la nuova terra che calpesta, vivono in un caleidoscopio di immagini delicate e liriche che raccontano una rinascita simile a quella dell’araba fenice, l’uccello mitologico che rinasce dalle proprie ceneri, diventando testimone della capacità di far fronte in maniera positiva alle avversità, coltivando le risorse che si trovano dentro ognuno di noi.

Generale, l’uomo fa di tutto. Può volare e può uccidere. Ma ha un difetto: può pensare.

Queste parole della poesia “Generale” di Bertold Brecht condensano il forte messaggio di “Diritto d’asilo”, donando all’umanità un briciolo di speranza. 

Biografia

Nata a Pavia, vive a Fabriano (AN) dal 1972. Di professione docente alla scuola secondaria di I grado, per diletto si dedica alla fotografia. La passione l’ha ereditata da suo padre. Dal 2015 è iscritta al circolo Fotoclub Artivisive della sua città dove ha trovato degli ottimi maestri che le hanno insegnato a dare un senso nuovo alla sua fotografia. Dal 2019 è iscritta a Officine Creative Italiane di Perugia che le ha dato la possibilità di partecipare ai suoi seminari e alle lezioni, seguita dagli esperti maestri e fondatori Claudia Ioan e Massimiliano Tuveri. È iscritta alla FIAF dal 2016. Nel maggio 2022 ha partecipato ad un workshop tenuto da Giovanni Marrozzini, in seguito al quale ha realizzato il portfolio “Universo minimo” per il tema lanciato da Massimo Bardelli, ideatore del Portfolio dello Strega di Sassoferrato, dal titolo “Dolce terra di marca”. Quest’anno per il tema Confini ha realizzato il portfolio “Diritto d’asilo” con il quale ha vinto il secondo premio della nona tappa di Portfolio Italia di Torino e conseguentemente, si è aggiudicata l’ammissione alla finale di Bibbiena. Inoltre, recentemente, ha vinto il primo premio della sezione portfolio alla 55^ edizione del concorso nazionale di fotografia “Truciolo d’Oro” organizzato dal Cinefotoclub 3C di Cascina (PI).