Portfolio Italia 2023
25 novembre 2023 - 08 gennaio 2024
Vanessa Vettorello
Fixing you

di Barbara Bergaglio

Vanessa Vettorello ha presentato un racconto fotografico dedicato allo strabismo, che è anche un po’ la storia della sua infanzia. Proprio perché è stata una bambina affetta da strabismo, Vanessa ha voluto raccontare la patologia e i trattamenti, gli strumenti e gli ambienti di cura, accostandovi l’esperienza di altre piccole pazienti, nel tentativo di rendere il pubblico partecipe di un fenomeno che colpisce il 4% della popolazione. Fenomeno il cui impatto sulla vita è ampiamente sottovalutato e ridotto al solo problema estetico mentre incide oltre che sulla visione anche sull’apprendimento, la postura, l’equilibrio con conseguenti problemi di salute e di vita sociale. Si tratta di una riflessione sull’identità e la percezione di sé, concepita da Vanessa nel tempo e che, oltre ad essere una tesi di laurea, ha trovato forma in un lavoro fotografico ancorché incompiuto perché “c’è ancora molto da dire”. A questo prezioso materiale, sono accostate immagini altrettanto importanti provenienti dagli archivi degli studi oculistici e dai trattati storici. E poi fotografie emozionali che simboleggiano le paure, i dubbi, gli errori che le persone strabiche commettono e subiscono ogni giorno come in still life di una palla in movimento che rappresenta la paura dei giochi sportivi. O, ancora, still life bicchiere e profondità di campo: un fatto causato dal problema visivo, e non da goffaggine, che però procura ai bimbi strabici prima di tutto il rimprovero dei genitori. Il lavoro di Vanessa è potente perché affronta il problema fisico e quello emotivo senza retorica e senza piagnistei ma con sensibilità e proponendolo con scientificità e attenzione. Questo aspetto prettamente narrativo è retto molto bene dalle immagini, curate nelle inquadrature, nelle cromie e nella resa, mai drammatizzata, dei temi. Le potenzialità della fotografia sono qui impiegate per trasmettere le percezioni falsate della realtà (Doppia esposizione di una visione del mare e Rappresentazione della vista dell’Autrice fino agli 11 anni). Nemmeno l’esperienza diretta e l’aspetto soggettivo del lavoro, pur essendo chiaramente rilevabili nelle immagini e nelle lunghe didascalie (che trasformano il portfolio quasi in un foto-racconto), influiscono eccessivamente sulla presentazione chiara e pulita. Non manca l’accenno alla guarigione che Vanessa ha sperimentato personalmente e che le immagini suggeriscono, anche quando il problema non è completamente risolvibile come nella fotografia della piccola Vittoria intenta a disegnare a poche ore dall’intervento di correzione o in quella della veneziana della stanza di ospedale che una piccola paziente descrive così: “ricordo benissimo la veneziana della mia camera, la luce mi dava molto fastidio, è stata solo la prima operazione di molte, nessuna ha mai corretto purtroppo il mio strabismo. Ora ho uno strabismo divergente, mi sembra quasi un superpotere perché ho imparato a muovere l’occhio a comando e ampliare il mio campo visuale”.  

Biografia

Vanessa è una fotografa nata nel 1985. Attualmente vive a Torino dove lavora nell’ambito della fotografi a documentaria. Ha studiato fotografi a allo IED di Torino, diplomandosi con il massimo dei voti nel 2011 ed è laureanda in Scienze e tecniche neuropsicologiche. È membro di Women Photograph ed è stata selezionata per l’Eddie Adams Workshop XXX. Il lavoro di Vanessa esplora le nozioni di identità, percezione e modernità. Il suo primo progetto a lungo termine “Bollywood Talkies” è stato presentato all’interno della rassegna Les Rencontres d’Arles, Museo del Cinema di Torino, Cineporto di Torino e la Fondazione Marangoni di Firenze. Affianca il lavoro autoriale al lavoro editoriale collaborando con realtà come Chora Media, Club Oenologique, Corriere della Sera, D di Repubblica, Editoriale Domus, Guardian, Icon, Internazionale, Le Monde, Parallelozero, Rfood, Robb Report e Vanity Fair.

www.vanessavettorello.it