Portfolio Italia 2023
25 novembre 2023 - 08 gennaio 2024
Tommaso Palmieri
(BO)yz N The Hood

di Mario Beltrambini

Le esplosioni controculturali degli anni ‘70 e ‘80 hanno lasciato un’impronta duratura su Bologna, contribuendo a plasmare l’identità culturale della città e influenzando diverse generazioni. Sebbene il panorama sia cambiato nel corso degli anni, ci sono ancora tracce di quella vibrazione nelle persone, nei luoghi e nella musica in cui emersero il rap e il punk, includendo elementi come le condizioni economiche, le tensioni sociali, la cultura e il clima politico dell’epoca.
Tommaso Palmieri è un fotografo che ha avuto l’opportunità di crescere in ambienti legati alle controculture, specialmente quelle connesse al mondo della musica. Suo padre faceva parte dei gruppi Metalvox e Noise Area, gruppi che facevano parte del folto panorama di band che sotto la Italian Records hanno contribuito a promuovere il punk.
Questa assidua frequentazione fin dalla giovinezza ne ha sicuramente influenzato la percezione artistica e la comprensione delle sottoculture, ispirando i temi che Palmieri sceglie di esplorare e documentare attraverso le sue fotografie.
Nelle fotografie di Tommaso emerge chiaramente uno stile che richiama fortemente le tecniche fotografiche degli anni ‘80. Questo stile evoca i lavori di molti fotografi come Chris Killip (1946-2020) nel suo The Station e Jože Suhadolnik (1966) in Balkan Pank, ma anche il lavoro metodico dei coniugi Bernd & Hilla Becher per quanto riguarda lo studio e l’analisi degli spazi. Lo stile con tonalità cupe, l’uso accentuato del contrasto, le inquadrature con tagli decisi per composizioni audaci e un approccio diretto alla documentazione della vita quotidiana richiamano alla mente anche il lavoro più recente di un altro fotografo, Marco Pesaresi (1964-2001). Pesaresi è noto per i suoi ritratti empatici di giovani che facevano parte e s’ispiravano alla scena underground e le controculture in generale.
Le fotografie di Tommaso Palmieri sembrano attingere a questa eredità visiva, catturando le atmosfere dei luoghi e nei ritratti.
In questo modo, le fotografie di Tommaso si rivelano come strumenti potenti per esplorare il mistero dell’esistenza umana, offrendo una prospettiva che va al di là delle parole e che ci spinge a confrontarci con il provocante e l’inspiegabile. Ci invitano a contemplare, a riflettere e a connetterci con una dimensione più profonda della realtà, sfidando il nostro modo abituale di percepire il mondo.
Questo legame con la tradizione fotografica degli anni ‘80 e con i suoi maestri offre uno sguardo interessante sulle subculture e sulle persone che le compongono, permettendo di catturare in modo autentico l’essenza di quegli ambienti e di quelle situazioni.

Biografia

Tommaso, classe 1996, è un fotografo bolognese attivo dal 2015; negli anni ha documentato la scena punk e rap concentrandosi nel Nord Italia, con particolare riferimento alla sua città natale: Bologna. Si è occupato anche di fotografia documentaria, documentando le manifestazioni e i percorsi cittadini organizzati dalla rete antagonista bolognese. Nel 2020 espone, a Bologna, per la prima volta il suo progetto “Straight Outta Corticella” dal quale verrà prodotto un dummy book in edizione limitata a 100 copie, la mostra avrà altre due esposizioni - nel 2021 sempre a Bologna e nel 2022 a Milano. Nel 2021, dopo aver conseguito la laurea triennale in Lettere Moderne, viene scelto per partecipare a un workshop di tre giorni con Letizia Battaglia a Forlì; nello stesso anno rientra anche nella selezione del biennio di fotografia all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Nello stesso anno fonda, con la curatrice Chiara Pirra, il format di talk fotografiche “DENTROECONTROCULTURA”. Nel 2023 viene selezionato all’interno del programma formativo “Photograph-ER” promosso da Fotografia Europea a Reggio Emilia e vince la borsa di studio del Premio Fondazione Zucchelli per gli studenti dell’Accademia di Belle Arti. A settembre dello stesso anno vince il Premio Portfolio Werther Colonna 2023 all’interno del SiFest a Savignano sul Rubicone.