Portfolio Italia 2010
2 aprile - 29 maggio 2011
Graziano Panfili
Lady borsetta

di Paola Riccardi

Cosa nascondono le borsette delle donne? Impossibile anche solo immaginarlo. Un quesito, e un’affermazione senza risposta, dai quali Graziano Panfili parte per dare corpo al proprio progetto fotografico e per definirne il concept. È proprio in quel verbo “nascondersi” che vanno rintracciate le motivazioni di una precisa scelta espressiva: mostrare l’evidenza per risolverne l’incomprensibilità. È ben nota in fotografia la forma linguistica della cosiddetta “evidence”, ossia quel modo che tanto reportage fotografico ha di rappresentare oggetti inanimati allo scopo di raccontare le vite delle persone a cui essi appartengono o, più spesso, sono appartenuti. Non “scene del delitto” ma ricostruzioni, non oggetti colti nella casualità del proprio uso quotidiano ma isolati nella valenza di prove evidenti, osservati con sguardo emotivamente distante quali attestazioni di quanto è accaduto, o di ciò che sussiste. Ricordo alcuni lavori di questo tipo che risalgono al recente conflitto nella ex-Yugoslavia, in cui oggetti dissotterrati dalle fosse comuni o trovati nelle abitazioni erano capaci, essi stessi, di raccontare un conflitto in gran parte nascosto agli occhi di molti. Analogamente, ma nel mondo dei vivi, Lady Borsetta, ricerca fotografica e antropologica rivolta all’universo femminile dai 5 ai 92 anni, attesta specificità e similitudini tramite il metro e il paragone di effetti personali. Il contenuto di ogni borsa, fonte di mistero e curiosità soprattutto per il mondo maschile, viene osservato e sezionato con approccio scientifico, quasi “lombrosiano”, a cogliere modi, abitudini e riferimenti attraverso oggetti di uso comune. Ogni dittico scruta all’interno di una borsa ma anche di una personalità, indaga visualmente l’universo di quella donna ma arriva anche più in là, raccontando tipi di donne, generazioni, mondi diversi a confronto. 
 
Biografia 
E' nato a Frosinone nel 1971. Ha studiato reportage presso la Scuola permanente di fotografia Graffiti a Roma e ha frequentato seminari e workshop con molti professionisti. I suoi generi prediletti sono il reportage sociale e la street photography, ma pratica spesso anche la fotografia di scena e di spettacolo e non di rado si cimenta nella sperimentazione. Numerosi sono i progetti che ha realizzato finora e che gli hanno fruttato prestigiosi riconoscimenti: fra questi il primo premio del concorso Pilsner Urquell International Photography Awards (IPA) 2008, nella categoria Editorial - Others - Non professional, e il titolo di “Photographer of the Year 2008”, insieme al “Gold Award” per il reportage, nell’ambito della manifestazione Orvieto Fotografia. Sempre nel 2008 si è aggiudicato il primo premio nazionale Portfolio in Rocca, a San Felice sul Panaro (MO). Nel 2007 ha trionfato alla manifestazione nazionale Portfolio dell’Ariosto a Castelnuovo Garfagnana (LU) e al concorso ENI La città multiculturale, bandito dalla Fondazione E. Mattei; nello stesso anno ha conquistato il podio al Portfolio Aternum di Pescara. Attualmente è testimonial della casa nipponica Ricoh per le fotocamere digitali e tiene seminari e workshop in tutta l’Italia. Sue foto sono state pubblicate in diversi quotidiani e periodici su carta e on line, libri e copertine CD. Attualmente fa parte dell’agenzia fotogiornalistica Onoff Picure.