Portfolio Italia 2012
8 dicembre 2012 - 10 febbraio 2013
Karina Mariti
E lascerò che il vento m'inondi il capo nudo

di Orietta Bay

Karina Mariti in “E lascerò che il vento m’inondi il capo nudo”ci parla di una storia vera, vissuta in prima persona dalla sua mamma e di riflesso da lei e da tutta la famiglia. Una vicenda umana di intensità e difficoltà, vissuta con volontà forte e determinazione; caratteristiche insostituibili per vincere sugli inevitabili cedimenti che le prove dolorose della vita ci portano. La scelta tematica è impegnativa, e lei l’ha risolta con sensibilità profonda; che le consente un approccio sempre delicato, dal tratto poetico. In ogni scatto emerge una condivisione amorosa, un voler farsi sostegno, una ricerca positiva che rende lieve anche le cicatrici dolorose. Anche negli scatti dove è più evidente il momento del dolore, quelli dove ci colpisce lo stridere di una privazione che si fa fatica ad accettare, perché, soprattutto, per una donna si sente contro natura, c’è comunque una speranza che supera, che vuol andare oltre. Lo scoramento è solo un attimo fuggevole come un click, che lascia posto al cercato, voluto, ritrovato sorriso che prelude la vittoria. C’è ricerca e attenzione nella decisione dei tagli fotografici che evidenziano momenti intensi, facendoci intravedere il bastante per capire e nella scelta cromatica dove i neri dominano, accentuando il senso del mistero, e i bianchi morbidi che svelano. Un lavoro che vuol farci pensare, un raccontarci, un mettere a disposizione i propri percorsi per stimolare i nostri. La riflessione parte emblematica, quasi dura, con quella presenza che vorremmo si girasse per esserci di aiuto e prosegue forte con i simboli della parte centrale che sono preludio e via per la radiosa conclusione, dove esplode il gioioso sorriso della serenità ritrovata.

Biografia

Nasce a Cecina (LI) nel 1974. Dopo una lunga esperienza lavorativa come assistente di volo, è attualmente impiegata presso una multinazionale del trasporto navale. Si avvicina alla fotografia nel 2010, scoprendone in breve tempo le potenzialità espressive, che diventano occasione per raccontare storie e relazionarsi col mondo ad un nuovo livello. Predilige racconti intimi che portino l’attenzione sulle emozioni e sugli interrogativi del vivere quotidiano. Ama il confronto e la critica costruttiva, che vive come irrinunciabile occasione di crescita.