Portfolio Italia 2012
8 dicembre 2012 - 10 febbraio 2013
Francesca Ardito
Identical Twins

Opera Finalista

di Silvano Bicocchi

A volte gli esseri umani si trovano a vivere un’esistenza condizionata dai giochi imprevedibili della genetica, tra questi i gemelli omozigoti perché sono due persone che nascono insieme, con lo stesso patrimonio genetico e identici tratti somatici. Quando il processo creativo del fotografo nasce dalla curiosità verso questi fenomeni naturali, egli può essere coinvolto in un’esperienza intima che va subito oltre la logica ed entra nello straniamento di un’irresistibile attrazione. Fu così per Diane Arbus, ed è accaduto anche a Francesca Ardito da quando ha conosciuto il dolore di una persona prostrata dalla perdita della sorella gemella. A differenza dalla Arbus che pose lo sguardo sulla varietà di persone segnate da uno stigma come: i gemelli, il nano, la donna cannone, l’uomo gigante, ecc… l’Ardito si spinge a cogliere interamente il senso più profondo solo nel fenomeno dei gemelli omozigoti. La coppia di gemelli è una variabile genetica umana paradossale che se ben osservata può risvegliare domande ancestrali sul significato del “Sé” e il senso dell’altro. Colpisce come nella coppia di gemelli sia evidente un’esistenza tra due persone dove l’alterità è labile perché ognuno deve rapportarsi col proprio doppio e a volte con inspiegabili fenomeni che riguardano le sfere immateriali della percezione e anche molto, molto oltre… Il portfolio “Identical Twins” è un’opera di natura concettuale che compone l’idea centrale sia con l’immagine fotografica che con la parola. In esso l’autrice osserva il fenomeno dei gemelli secondo due direttrici: la diversa età e la diversa etnia. Mentre con la parola enuncia i comportamenti conseguenti allo stigma, con le immagini interpreta quel determinato aspetto considerato. Le fotografie ci parlano col tono elegante della stampa al platino e ci sorprendono con la bellezza rivelatrice di rappresentazioni artefatte del concetto scritto a lato dell’immagine. L’ampia conoscenza delle culture del mondo di Francesca Ardito, mette in gioco una gran varietà di segni e simboli di diversi popoli della terra e ci fa comprendere come il fenomeno dei “gemelli omozigoti” possa così tingersi di misteriose trame esistenziali e diventare sempre più complesso e attraente.

Biografia

E’ nata nel 1974, vive a Rapallo (GE). Dopo il Diploma di Liceo Linguistico, decide di soggiornare per un periodo di circa quattro mesi presso una famiglia “alla pari” a Cambridge in Inghilterra. Qui, oltre a frequentare un corso di inglese per stranieri, si iscrive ad un circolo fotografico per amatori; in questo ambito nasce la sua passione per l’estetica fotografica e per il ritratto. Ritornata in Italia, si iscrive alla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere presso l’Università di Genova, ma insoddisfatta dell’ambiente universitario, inizia a lavorare come “receptionist” presso gli alberghi più prestigiosi della riviera ligure. Dopo sei anni di intensa attività, nel 2000 decide di inseguire il suo sogno: “la fotografia”. Si trasferisce a Milano per un periodo di due anni. Presso l’Istituto Europeo di Design frequenta un corso professionale serale di fotografia di Moda e di Ritratto. Riesce a farsi assumere da una prestigiosa Agenzia di pubblicità di Milano la Red Cell e collabora con importanti art directors e copy writers. Oltre a conoscere personalmente i lavori dei fotografi più popolari e celebri del panorama pubblicitario internazionale, si confronta con una realtà nuova, il mondo della moda e della pubblicità. Tornata a Rapallo, riprende l’Università e si laurea in Comunicazione Interculturale. Continua a fotografare per se stessa e decide di approfondire la sua conoscenza in psicologia sociale, dello sviluppo e in antropologia. Si appassiona a queste tematiche e cerca di iniziare nuovi percorsi fotografici che la spingano ad instaurare un vero rapporto umano con i soggetti fotografati, prediligendo i bambini e gli adolescenti. La sua vuole essere una narrazione profonda e sincera e non una aberrazione delle vicende umane.