Portfolio Italia 2012
8 dicembre 2012 - 10 febbraio 2013
Silvio Canini
Che donne le nonne!

di Attilio Lauria

Di questo lavoro di Silvio Canini potremmo dire che ci conquista a prima vista. Con la sua tenera e scanzonata ironia, per quel suo essere una dichiarazione d’amore assoluta e incondizionata. Sensazioni, oltre le quali c’è la dimensione progettuale di questo concept, amato e coccolato in ogni dettaglio, un ironico esercizio di marketing all’insegna della parodia: dall’assonanza Panini/Canini, all’album con le foto/figurine da incollare, fino al chioschetto, quasi un’istallazione. Se crediamo nella fotografia come pensiero, creatività, capacità progettuale, come espressione di un modo di vedere il mondo, ebbene, il lavoro di Canini è quanto mai esemplare di questo modo di intendere la fotografia. Che in questo caso riesce anche a coniugare levità e profondità: donne “così sagge nel loro viversi senza inibizioni, senza il timore di essere criticate”, come le definisce e le rappresenta felicemente l’Autore, per le quali i segni del tempo sono vissuti “come un traguardo, come una presa di coscienza su quello che si è diventati”. Donne reali, nella cui scelta rappresentativa è possibile leggere, per contro, una critica al modello pubblicitario di donna dalla perfezione fotoshoppata. Sebbene poi, paradossalmente, queste nonne senza trucco e senza inganno, monumento psicoterapeutico allo star bene con se stesse, un make-up digitale lo subiscono comunque nella scelta estetica della finta Polaroid, realizzata via Istagram. Una canonizzazione estetica la cui omogeneità di presentazione suggerisce, come chiave di lettura, una reinterpretazione ancora una volta ironica e personale della collezione come forma di serialità, giocata sul binomio “vacanze & Polaroid”, sublimazione dell’uso sociale della fotografia. Ma è altrettanto bello pensare a queste foto come ad una collezione di istantanee vacanziere riportate alla luce dal curatore Canini dai cassetti dei ricordi… Insomma, come si potrebbe non amare questo progetto di Silvio Canini!

Biografia

Silvio Canini è un artista poliedrico. Esplora con grande facilità e freschezza un’ampia gamma di soggetti. Attento osservatore, riesce a trasformare un reportage in qualcosa che supera il tipico approccio di questo mezzo espressivo. È un artista in grado di contaminare i suoi lavori con linguaggi stilistici differenti che, come per incanto, si trasformano in opere suggestive e sempre coerenti. Nel 1998 pubblica “We are Open” (Aiep Editore). Il libro viene premiato lo stesso anno alla Biennale della Fiaf “premio Città di Prato”. L’anno seguente si riconferma miglior libro all’edizione annuale di “Photo Padova”. Nel 2002 pubblica Venditori D’ombra (Aiep Editore), un lavoro a colori sulle spiagge Romagnole. ”Mare del silenzio” (2005), è un’opera in cui scenari onirici condividono la scena con forme astratte, di grande senso estetico e mai scontate. Vincitore di diversi premi, questo progetto è stato pubblicato nel febbraio del 2006 nell’allegato “ventiquattro” del quotidiano Il Sole 24 ore. Le sue opere sono state esposte in Italia e all’Estero con grande favore di critica e di pubblico. Tra le affermazioni più significative si ricordano: la menzione d’onore alla 24th Biennale Photos Monochrome in Cina, e il XX premio Internazionale Guglielmo Marconi di Bologna per l’arte elettronica, in compagnia di Emilio Vedova per la pittura e Arnaldo Pomodoro per la scultura. La sua arte non si limita all’oggetto statico fornito dalla ripresa fotografica, ma esplora con efficacia il video, ottenendo anche in questo contesto alcuni importanti riconoscimenti al Bellaria Film Festival. Degno di nota anche il suo video “Hypno-bici”. Nel suo curriculum costellato di premi, Canini può anche annoverare una partecipazione alla trasmissione televisiva ANNOZERO di Michele Santoro con fotografie scenografiche. Dal 2008 è proprietario della “36° Spazio Gallery” di Bellaria. Nel 2011 pubblica “RimiNy”, in collaborazione con Cristina Brolli, un incrocio di sguardi su Rimini e New York City.