Portfolio Italia 2016
26 novembre 2016 - 05 febbraio 2017
Giulio Bonivento
Cerro Rico de Potosi

di Marcello Ricci

L’opera di Giulio Bonivento nasce e si sviluppa in un piccolo centro minerario situato nelle montagne boliviane a 5000 m. di altezza. I soggetti della vicenda sono i minatori che lavorano e vivono in una condizione esistenziale talvolta al limite della dignità umana. La scelta del B/N è coerente con la tipologia della tematica affrontata. L’immagine di apertura che mostra i soggetti situati in posizione centrale in un paesaggio montano, caratterizzato da una ampia spazialità e da una efficace illuminazione, riesce, di per sé, ad esprimere importanti connotazioni relative alla terra, alla gente, agli animali ed alla vita di quella lontana parte del mondo. Lo scenario, così aspro e selvaggio, ci trasmette il senso di un incombente isolamento e di una solitudine assordante, chiari segni di una vita vissuta con grande sacrificio. L’Autore intraprende poi una indagine sulla presenza umana all’interno della miniera rappresentando vari momenti in un contesto di grave oscurità interrotta solamente da una luce fievole o da lampi accecanti ove i minatori appaiono raccolti durante brevi pause oppure impegnati nell’adempimento del loro lavoro: una piccola-grande umanità immersa nelle tenebre. Da notare, altresì, quanto quel popolo sia ancora condizionato da influenze ataviche, come i demoni, la cui immagine insiste tuttora nelle gallerie con evidente funzione intimidatoria. L’arrivo dei carrelli in superficie ed il lavoro corale non possono dissociarsi dagli altri momenti di vita con donne e bambini poiché tutti contengono elementi comuni: il silenzio, la desolazione e la solitudine. L’immagine che chiude il racconto rappresenta un minatore il quale, in un presunto atteggiamento di commiato, sembrerebbe cercare un ultimo contatto umano prima di rientrare nel suo mondo oscuro. Il lavoro di Giulio Bonivento tende a entrare nella vita dei suoi personaggi in cerca di una più variegata intimità affrontando difficoltà tecniche ed espressive non indifferenti, opportunamente risolte.

Biografia

Nato a Trieste nel 1947, ha appreso in famiglia, fin da molto giovane, i primi rudimenti di fotografia. Ha sempre fotografato, ma solo nella metà degli anni ‘60 ha intensificato e approfondito l’esperienza fotografica, sotto l’influenza di quella corrente che viene definita “concerned photography’, o fotografia sociale. Nel 2011, con l’esperienza di ITACA promossa da Giovanni Marrozzini, ha cominciato a frequentare il Circolo Fincantieri Wärtsilä di Trieste e numerosi Workshop con vari autori, aprendo anche al mondo esterno la sua passione fotografica. Si sono così realizzate alcune mostre personali, prevalentemente a Trieste, in gallerie d'arte o presso circoli fotografici. Ha partecipato a due edizioni del concorso Trieste Photofestival: nel 2015 con il portfolio “Oggi è lo ieri di domani”, segnalato e pubblicato su Agorà di Cult; nel 2016 con “Cerro Rico de Potosì”, 2° classificato.