Portfolio Italia 2019
30 novembre 2019 - 09 febbraio 2020
Alessandro Fruzzetti
La Nila

di Piera Cavalieri

Con La Nila di Alessandro Fruzzetti ci troviamo di fronte al tema della perdita della memoria, un mostro del nostro tempo dal quale non siamo ancora in grado di difenderci. L’autore avrebbe potuto ricreare quella sorta di smarrimento doloroso a cui molta fotografia ci ha abituati. Invece il tono è pacato, la narrazione scorre con la rievocazione di tempi felici, di un passato mitico come una testimonianza d’amore. Alle rivisitazioni di immagini d’epoca, in stile pop art, della bella e sorridente Nila, si affiancano quelle della vecchiaia, dove gli oggetti si mescolano e confondono. Attraverso i bizzarri accostamenti percepiamo lo sguardo amoroso verso l’anziana madre.
Il rimando alla pop art e in particolare a Andy Warhol ci fa avvertire la partecipazione emotiva di Fruzzetti, contraria all’ indifferenza, vera o simulata di Warhol. La Nila, nella ricerca estetica e cromatica, alla maniera di Warhol, appare come un tentativo per tenere a bada la retorica delle emozioni. Il genio della pop art ha trasformato oggetti della vita di tutti i giorni in oggetti di adorazione collettiva e volti noti in icone, Fruzzetti ha trasformato in icona la madre. Quale icona più azzeccata? È forte la suggestione di una similitudine nel legame speciale di Warhol con la madre.
L’infanzia dell’eccentrico artista fu segnata da una salute cagionevole che lo costrinse a ripetuti ricoveri in ospedale e a lunghe convalescenze. Aveva otto anni quando, malato e costretto a letto, la madre, ricamatrice e abile artista, gli diede le prime lezioni di disegno e gli regalò una macchina fotografica. La stretta vicinanza con la madre creò un rapporto profondo, del quale si trovano molte tracce nella produzione di Warhol.
Anche nell’opera di Fruzzetti respiriamo la forza dellos tesso legame. L’autore toscano però non finge la colorazione maldestra dei celebri fiori. Insegue piuttosto la precisione nelle sue margherite, negli abiti della madre, nel cigno da spiaggia, nella borsetta e nei fondali. È la cura che vi dedica ad apparire come una sfida al tempo, e la celebrazione di un legame destinato a sopravvivere per una vita intera.

Biografia

È nato a Pisa nel 1971. È da sempre appassionato di arti visive, quali il disegno, la pittura e la fotografia.
Nel 2012 si è avvicinato al mondo della fotografia iscrivendosi al Fotoclub Collesalvetti BFI. Attento alla composizione delle immagini, realizza i suoi progetti con qualsiasi mezzo a disposizione: reflex, compatte, scanner o smartphone, purché congeniali all’idea centrale da realizzare. Si interessa principalmente di racconti per immagini. 
Ha ottenuto importanti riconoscimenti, fra i quali: primo premio sezione portfolio alla Lettura nel golfo 2015 di Follonica (GR) con l’opera “Due mamme”, primo premio portfolio Seravezza fotografia 2016 con l’opera “Memoria a breve termine”, primo premio portfolio 2016 Città di Albenga con l’opera “Presenza”, ecc.
È stato finalista fra gli autori dell’Anno FIAF Toscana 2015, secondo classificato ex-aequo fra gli autori FIAF Toscana 2016. Ha esposto le sue opere in mostre personali e collettive a Sestri Levante (GE), Merano (BZ), Livorno, Pisa e Bibbiena (AR) presso il CIFA (Centro Italiano della Fotografia d’Autore).