Portfolio Italia 2019
30 novembre 2019 - 09 febbraio 2020
Nazzareno Berton e Sergio Carlesso
Resistere

di Paola Malcotti

C’era una volta un bosco. C’era. Poi non più. Perché nella sera del 29 ottobre 2018 una delle più violenti tempeste verificatesi negli ultimi decenni nel nostro Paese quel bosco situato sull’Altipiano di Asiago è stato raso al suolo, assieme a tanti altri, dalla furia degli elementi. Una manciata di ore e ciò che la natura aveva, nel tempo, creato, plasmato, regolato, dalla stessa natura è stato devastato: giù gli alberi, a milioni, soldatini di latta senza piedistallo, carte impilate su castelli senza fondamenta, disordinati pezzi di uno shanghai abbandonato sul tavolo da gioco. Giù, tutti, quei nobili, orgogliosi, secolari fusti, scossi, capovolti, centrifugati, per ore e ore, da vortici spiritati di aria e acqua.
Radici al cielo, cortecce lacerate, scheletri.
Silenzio.
È questa la traduzione iconografica del paesaggio vicentino all’indomani di "Vaia" restituita da Nazzareno Berton e Sergio Carlesso in un lavoro che seppur concettuale sconfina tra il reportage e l’indagine allo scopo di stimolare una riflessione sul rapporto tra uomo e natura. Nelle loro riprese, gli autori veneti coniugano il minimalismo degli elementi con l’essenziale cromatismo degli stessi, interpretando con sensibilità la dimensione tematica. Riallacciandosi ad opere precedenti, Berton e Carlesso creano così un unicum narrativo intimo e identitario di rara bellezza: protagonista resta, sempre, la natura, mentre l’elemento umano interagisce con discrezione perché "di fronte a tale grandezza noi possiamo essere solo comparse".
Resistere si compone di 2+13 immagini, il prima e il dopo la furia, offrendosi allo spettatore come atto di dolore ma anche come presa di coscienza del rispetto che si dovrebbe portare verso la natura, per non più fallire, "con la convinzione però che proprio grazie alla natura tutto potrà tornare come prima". Là dove quella notte passò la falce di "Vaia", si riaffaccia infatti oggi, piano, la vita; a valle, l’uomo china il capo, vinto si dà alla natura, che ristabilendo antiche gerarchie ribadisce la sua forza - come sempre fu, da qui al passato. Verso il futuro.

Biografia

Sono accumunati dalla passione della fotografia e dall’amicizia, oltre che dalla frequentazione dell’Associazione Culturale Ezzelino Fotoclub. Dal 2009, oltre a continuare la loro personale ricerca, hanno sviluppato progetti comuni su temi relativi la rilettura del paesaggio e del territorio, operando con voluta lentezza e lunga frequentazione dei luoghi al fine di percepirne le caratteristiche. Spesso intervengono modificando la peculiarità dell’ambiente utilizzando questo metodo per obbligarsi a capire (o meglio “sentire”) l’essenza del luogo, e per testimoniare e trasmettere la loro percezione. Con i lavori:
- “Reset” (2° classificato al Portfolio dell’Ariosto 2009, 3° class. a RoveretoImmagini 2009, Primo Premio L’immagine sospesa/Tre Oci Venezia nel 2013),
- “Cinquantaquattromiladuecentoottantanove” (1° class. a RoveretoImmagini 2012),
- “Res(p)e(c)t” (1°classificato al Portfolio dell’Ariosto 2014),
- “RE (nel set della Natura)” (Primo Premio dell’OFF.LAB & Contest 2016 di Savignano sul Rubicone (FC), del 16° Spazio Portfolio di Merano (BZ) 2016 e di Portfolio Review presso la Casa Tre Oci di Venezia),
- “Resistere” (Primo Premio Portfolio Afi 2019 nell’ambito del Festival Fotografico Europeo), hanno ottenuto numerosi riconoscimenti e sono risultati finalisti del Premio “Portfolio Italia” nel 2009, 2012, 2014, 2016.