Portfolio Italia 2020
15 maggio 2021 - 04 luglio 2021
Gianluca Colonnese
La morte dei Patriarchi

di Carlo Braschi

Fotografare il tempo, con i suoi cambiamenti e il cambiamento più radicale e definitivo di tutti, la morte, è impegnativo. Un impegno del genere se lo è preso Gianluca Colonnese.
L’autore si muove su piani diversi, compone progressivamente il suo mosaico. I grandi olivi secolari, i “Patriarchi”, sono al centro di tutto. Attorno a loro, da una parte le famiglie contadine del Salento e dall’altra gli scienziati che cercano una soluzione per evitare la desertificazione progressiva provocata dalla Xilella, il batterio responsabile del disseccamento degli olivi, diffuso da un insetto altrimenti innocuo, la sputacchina. In tutti gli sguardi, sia in quelli dei contadini sia in quelli degli scienziati, è leggibile la stessa preoccupazione. L’abbattimento degli olivi secolari è sottolineato con una immagine “a volo d’uccello”, che mostra i numerosi olivi abbattuti e con una a livello del suolo, ancora di un olivo abbattuto, ma in primo piano.
Due diverse percezioni del tempo si alternano nel portfolio: quello lento, naturale, contadino, che di generazione in generazione si rinnova, come si rinnovano i tempi del raccolto, poi quello della scienza, veloce, critico, dove la soluzione va trovata il prima possibile. La percezione del tempo è sottolineata in particolare da due immagini, una è quella in cui una coppia di contadini tiene in mano una foto che li ritrae da giovani, nell’altra si vede la foto di un olivo ancora nel pieno del suo vigore, abbandonata sulla terra arida.
Il lavoro è efficace perché ha saputo dosare bene tutte le componenti, è riuscito a farci riflettere, a farci capire quanto sia delicato l’equilibrio della natura e quanto sia importante il ruolo della scienza nel cercare di trovare le soluzioni più efficaci nel minor tempo possibile. Ci ha fatto capire, con la sua narrazione fotografica, quanto sia importante combattere questo terribile parassita. Capire è importante: una grande fotografa italiana, Lisetta Carmi, ha sempre “fotografato per capire”. E con questo obiettivo in mente ha sempre ottenuto ottimi risultati.

 

Biografia

Ha conseguito la laurea in Discipline dell’Arte della Musica e dello Spettacolo presso l’Università della Calabria. Nel 2005 si traferisce a Roma, dove per alcuni anni lavora prima per Rai Trade e poi per un’azienda fornitrice di reportage a Sky, occupandosi di qualità dell’immagine, riprese e montaggio video. Nel 2008 si traferisce a Milano, dove diventa Project Manager per una multinazionale francese. Nel 2013, la sua passione per il racconto passa dal mondo audiovisivo a quello fotografico. Inizia frequentando il GFS, un’associazione fotografica affiliata alla FIAF, dove conosce tanti bravi fotografi, tra i quali il fondatore Antonio Grassi e Raoul Iacometti. Dopo 2 anni di ricerca nel mondo fotografico, nel 2015 inizia un percorso di fotoreportage con professionisti della comunicazione, fotografia e giornalismo. Queste conoscenze in breve tempo lo portano ad avere una approfondita visione del reportage, che continua ad affinare con studi e ricerche. I suoi progetti, presenti e futuri, interessano attualmente l’Italia, il Sud America, le Filippine ed il Nepal. I suoi lavori hanno come obiettivo quello di approfondire tematiche che possano dar voce a chi non ne ha. È convinto che il mezzo fotografico abbia un grande potere e che bisogna utilizzarlo con coscienza.