Portfolio Italia 2020
15 maggio 2021 - 04 luglio 2021
Giuliano Reggiani
Sensation Seeker

di Luisa Bondoni

Ci sono cose che ci spaventano, che allontaniamo, che a volte sbirciamo attraverso le mani che ci coprono gli occhi.
Reggiani ci porta dove non vorremmo, ci mostra in maniera cruda e selvaggia chi ha provato tutto e solo attraverso il gesto estremo di martoriare il corpo cerca di elevarsi, in gesti che mescolano dolore e piacere fisico, lacrime e risate, dove l’esperienza del singolo diventa collettiva. Che sia puro piacere personale, bisogno, performance artistica, il fotografo con un bianco e nero incisivo, punta come a teatro la luce sui protagonisti, li rende nuovi miti attraverso una iconografia che conosciamo da sempre: l’elevazione, la croce, la deposizione.
Proviamo un brivido guardando questi uncini e queste catene, ma teniamo un occhio aperto per vedere come va a finire. Avremmo il coraggio di oltrepassare la linea tra dolore e piacere?
In fondo non si gioca sempre tra Eros e Thanatos, rispettivamente pulsione di vita e pulsione di morte, i due poli fondamentali della vita umana che rappresentano gli impulsi creatori e distruttori del mondo? Gli artisti del passato hanno sottolineato nelle loro opere il limite sottile ed ambiguo che separa tali pulsioni. Reggiani lo fa oggi, raccontandoci senza mezzi termini questo rito di passaggio da uno stato di normalità ad uno di intoccabilità, alla scoperta di quali possano essere le Colonne d’Ercole per ciascun protagonista, fino a dove egli sia disposto a spingersi. Racconta un’esperienza personale che si trasforma in collettiva per il gruppo. Si è uniti e si è soli nello stesso tempo.
La forza è nell’uso del bianco e nero graffiante, buio e sporco, nella capacità di immergersi in un mondo poco conosciuto e sopra le righe, di guardarlo da dentro, senza giudicare ma con la sola scelta di narrarlo e mostrarlo, per permettere a ciascuno di noi di spaventarsi, gridare all’orrore o di condividere le scelte.
Oggi vediamo migliaia di fotografie con il “dolore degli altri”, ma qui c’è un qualcosa in più: il dolore degli altri è autoprodotto ed è una scelta, un percorso, e noi non siamo abituati.
Le fotografie che funzionano sono quelle che smuovono qualcosa in noi, che ci pongono delle domande, che più semplicemente ci fanno chiedere “perchè”? 

 

Biografia

È nato a Mirandola nel 1972 e di professione è progettista elettrico di automazione industriale. Inizia a fotografare nel 2014, divenendo socio del Photoclub Eyes BFI di San Felice S.P. (MO). Si Interessa principalmente al portfolio fotografico a carattere sociale. Ha ottenuto lusinghieri riconoscimenti: 3° classificato al Colorno Photo Life e al Face to Face (2015); 1° classificato al Concorso Fotografico Ivan Tikcomirov, Gruppo fotografico DLF Pisa (2017); 1° Premio Taranto FotoArte, Portfolio Italia (2018); SI Fest “120x30” portfolio selezionato per esposizione al MIA Photo Fair, Savignano sul Rubicone (2019) N° 4 pubblicazioni di fotografie singole sulla rivista mensile “Il fotografo”.