Portfolio Italia 2021
27 novembre 2021 - 26 febbraio 2022
Andrea Angelini e Paola Rossi
Thaûma

di Claudia Ioan

Tutto ciò che è in divenire nasce per poi inevitabilmente morire, ciò che è terreno è transeunte: questa ammissione ineludibile è terrifica, per l’uomo. Motore naturale della filosofia a partire da Aristotele, nonché di religione, arte e letteratura, l’angosciante stupore (dal greco 
θαῦμα) di fronte alla voragine del nulla e dell’oblio ha mosso gli ingegni fin dalle origini.
Nell’opera Thaûma di Andrea Angelini e Paola Rossi si snodano riflessioni profonde e attuali che coinvolgono fotografia e architettura: entrambe hanno come premessa la caducità umana, e come fine ultimo il tentativo di strappare qualcosa al tempo creando memoria permanente. Ambientazione e soggetto di Thaûma è il Cimitero razionalista-metafisico di San Cataldo di Modena, incompleto ma in uso, che porta la prestigiosa firma di Aldo Rossi e Gianni Braghieri. Come rivela lo stesso Aldo Rossi nel progetto del 1971, la visione fortemente dechirichiana di una città dei morti parallela alla città dei vivi innesca il “Ricordare”, tema del cimitero, che si oppone continuamente al “Dimenticare”. Il fulcro comune a Thaûma è qui, in questa lotta ricomposta in un rapporto non più solo privato e terrorizzante con la morte, ma pubblico, condiviso in un senso di uguaglianza assoluta.
Il cimitero di San Cataldo echeggia la città emiliana creando il contrappunto dell’assenza: ovunque, nel cimitero e nelle fotografie di Angelini-Rossi, con una sintassi parallela, troviamo facciate con infinite finestre, vuote; piazze ampie, deserte, le quali caleidoscopicamente svelano le altre “città di ossa” rossiane: spicca il cubo vuoto dell’ossario come fuoriuscito da un quadro metafisico, inquietante eppure saldamente ordinato; e infine lunghi portici di impianto urbano familiare, disabitati e scanditi solo dal ritmo delle ombre dei pilastri. Significativamente, per Aldo Rossi “l’elemento dominante sono le ombre” che con il loro incessante mutare consentono “la percezione del tempo che scorre”. L’architettura dialoga qui con la fotografia in modo profondo, poiché l’ombra è elemento fondante dell’immagine fotografica: crea geometrie, forme, volumi e grafismi ben evidenti in Thaûma.
A volte, in un silenzio tangibile, una microscopica figura umana, unica vivente, isolata, certifica il ricordo dei non viventi di cui è popolato il luogo; in un quadro straniante, fa emergere la grande scala degli edifici e il nostro essere minimi nel mondo.
La morte è tema connaturato alla fotografia; nelle parole di Italo Calvino, la fotografia ha di per se stessa “carattere commemorativo”, fissando ciò che è stato; è anche l’“apostrofe muta” di Bailly, che riaccende e consente la memoria dell’altro. Non a caso, l’individualità umana trova nel sensibile sguardo di Thaûma un modo di restare: ci parlano barthesianamente i ritratti di chi non c’è più, i fiori, il calore improvviso e finale di una piccola luce; così, il senso del cimitero, della fotografia, del ricordo, appartiene ai vivi.

Biografia Andrea Angelini

Nasce nel 1968 a Forlì, dove vive; fotografa dal 1995. È interessato al linguaggio delle immagini ed alle sue contaminazioni.
Esegue ricerche fotografiche e realizza laboratori sul fotografico ed il legame tra la fotografia e diversi concetti filosofici, proponendo riflessioni anche sulla contaminazione della fotografia con altri linguaggi artistici quali letteratura, cinema, fumetto, pittura, scultura, musica.
Ha svolto diversi incarichi e compiti in Federazione: lettore FIAF, Tutor, CAR, Testimonial. Ha realizzato diverse mostre personali e collettive in Italia. Alcuni suoi portfolio sono stati premiati in tappe del circuito Portfolio Italia nel 2006, 2007, 2018, 2019 e 2021. Ha pubblicato il suo primo libro: "Cammino Portoghese" nel 2019.
Ha ricoperto la carica di presidente dell’associazione Tank Sviluppo Immagine dal 2009 al 2019.

Biografia Paola Rossi

Il viaggio fa parte della sua vita fin da giovane. Per lavoro e temperamento si sposta e risiede in diverse città. Viaggiare cambierà profondamente il suo modo di vivere e guardare il mondo negli anni seguenti.
Nel 2014 scopre casualmente la fotografia, iniziando così a fissare in immagine l’incanto del suo sentire di fronte a luoghi ordinari, focalizzando l’attenzione verso spazi da vivere in silenzio. Bellezza, luce, luogo e ricerca di sé diventano i temi principali della sua ricerca. I suoi lavori sono diventati allestimenti, mostre personali e collettive in alcuni eventi in Italia. Attualmente vive a Imola ed è docente di Scienze e Matematica.