Battito Animale
di Carlo Ciappi
A prima vista, data l’impostazione originale del lavoro, si può pensare di avere di fronte fotografie di un animale malato, in virtù del tracciato cardiaco impaginato nella campitura di tutte le foto. Il grafico altalenante nei suoi picchi indica lo stato di euforia in cui si viene a trovare una cavalla nella sua ora di “ricreazione”. Si apre il box, i suoi grandi occhi già intravedono il suo spazio, il tracciato cardiaco si muove in volteggi di contentezza in parallelo alle evoluzioni della cavallina sul suo territorio. La perentoria regalità del suo portamento lascia licenza alla criniera di mostrarsi in un abbandono disordinato, ma festante allo stesso tempo come in un amplesso amoroso. L’autrice, evidentemente, è a contatto stretto con l’animale fino a conoscerne i più minuti dettagli e prevedere i suoi movimenti, si vedono così gesti ripresi in tagli particolari, la dinamicità è rappresentata con un apprezzabile mosso, intuendo il piacere dell’animale in libertà ed immaginando lo stato del tracciato cardiaco di ogni momento delle evoluzioni. Nel portfolio si notano finezze grafiche, ora significando il gesto dinamico, ora di dolcezza espressiva di un volto umanizzato nelle espressioni volute dall’autrice. È bianco il cavallo, i dettagli divengono partecipi al momento vissuto durante la sgambata e la luce disegna il dialogo tra l’espressione del muso e il manto. Intanto si modifica il cardio ritmo, è l’ora del rientro; il tracciato diventa meno mosso, si appiattisce la linea rossa, il muso struscia al legno del box a detergere le perle di sudore vicino gli occhi e la linea diviene continua, rigida nella sua linearità: una sorta di morte, quella dell’innaturalità della vita passata, in gran parte, in un box sì ben attrezzato, dove il cibo non manca certamente, ma il ricordo della prateria ideale preme sui garetti e nel cuore, la criniera si raccoglie nella compostezza del riposo e tutto sembra tacere intorno.
Biografia
È nata a Genova nel ‘63. Ottenuto il diploma di maturità classica, si trasferisce a Milano per studiare grafica allo IED e successivamente in Lunigiana, dove attualmente gestisce un piccolo agriturismo. Nel 2008 scopre le potenzialità espressive e il potere terapeutico della fotografia. Raccontare per immagini “è il modo più diretto per arrivare al mio cuore e forse a quello degli altri”. Ha partecipato a diversi tavoli di lettura delle immagini in giro per l’Italia, incontrando persone che l’hanno molto aiutata ad esprimersi: tra queste, Giuliana Traverso, di cui ha seguito i corsi di “Donna fotografa”. Si definisce “ancora balbettante in punta d’obiettivo, con molto da imparare, ma comunque sincera, convinta che se attualmente non fossi piena di clic rischierei d’essere piena di tic”.