Paesaggio Italiano
di Lorenza Biasetto
Mentre sull’emigrazione italiana negli Stati Uniti esiste un’ampia letteratura, poco si é riflettuto sulle tracce che lo stesso fenomeno ha lasciato in terra natale e, in particolare, su una certa “americanizzazione” del gusto estetico ed architettonico del paesaggio italiano, senz’altro alimentata da una parallela colonizzazione cinematografica che ha accompagnato le ultime generazioni. Questa é la tesi che muove la ricerca di Graziano Panfili, il quale ripercorre le periferie cittadine dell’Italia centrale, soffermandosi sui déjà vu di una percezione estetica che tanto sa d’America. Insegne luminose che riecheggiano mondanità lasveghiane, improbabili parcheggi sui tetti di sgargianti auto, distributori di gasolio dimenticati come totem nel deserto, un cavallo sellato che attende nella radura. Atmosfere già vissute nei telefilm che fin da piccoli siamo stati abituati a vedere. Una sorta di globalizzazione ante litteram, se pensiamo che gli scorci registrati da Panfili appartengono tutti a un passato più o meno prossimo, e giungono oggi a noi carichi di un senso di inoperoso declino, amplificato dalla quasi totale assenza di figure umane. I luoghi ritratti in “Paesaggio italiano” richiamano infatti gli anni del “boom” economico, in cui l’urbanizzazione selvaggia ha strappato all’agricoltura ampie aree verdi, per cementificarle di capannoni e superstrade. Adesso di quelle floride periferie non resta che una pallida eco. Protagonista del lavoro di Panfili è infatti un’atmosfera decadente e tediosa. Gli emigrati che hanno fatto ritorno in Italia, e che Panfili ha voluto conoscere personalmente, adesso sono anziani, e le tv dell’era berlusconiana hanno soppiantato il mito americano con nuovi modelli. Cosicché la lettura di “Paesaggio italiano” é obbligatoriamente duplice, perché al pregio estetico di un lavoro artistico pulito e moderno, si aggiunge il valore documentativo di preziosi indizi di un’epoca e di un gusto, prima che il corso della storia li sommerga definitivamente.
Biografia
È nato a Frosinone nel 1971. Ha studiato reportage presso la Scuola Permanente di Fotografia Graffiti a Roma e ha frequentato seminari e workshop con molti professionisti. I suoi generi prediletti sono il reportage sociale e la street photography, ma pratica spesso anche la fotografia di scena e di spettacolo e non di rado si cimenta nella sperimentazione. Numerosi sono i progetti che ha realizzato finora e che gli hanno procurato prestigiosi riconoscimenti: fra questi il 1° premio al Pilsner Urquell International Photography Awards (IPA) 2008 e il titolo di “Photographer of the Year 2008”, insieme al “Gold Award” per il reportage, nell’ambito della manifestazione Orvieto Fotografia. Tra le sue più recenti affermazioni ricordiamo: a Fotoconfronti di Bibbiena ha vinto il 1° premio nel 2010 e il 2° premio nel 2011. Menzione d’onore al Fotografia Festival Roma 2011; 3° premio a Fotoleggendo, Roma 2011. Ha esposto a Roma, New York, Madrid e in Giappone. Attualmente è testimonial della casa nipponica Ricoh per le fotocamere digitali e tiene seminari e workshop in tutta Italia. Sue foto sono state pubblicate in diversi quotidiani e periodici su carta e on line, libri e copertine CD. Attualmente fa parte dell’agenzia fotogiornalistica Onoff Picture.