4ª Biennale dei Giovani Fotografi Italiani
20 settembre - 16 novembre 2014
Fondazione Studio Marangoni di Firenze
Sezione Scuole
di Margherita Verdi
 
Il tema proposto quest’anno dalla Biennale Giovani Fotografi coincide con molti lavori di studenti che hanno frequentato il corso triennale di fotografia presso la Fondazione Studio Marangoni. Fra i vari lavori abbiamo scelto tre progetti fotografici in cui vengono analizzate diverse realtà attuali che vanno dalla scelta di vivere in comunità costruttive fuori dagli schemi di una società consumistica, a percorsi solitari in cerca di qualcosa, fino a utenti di una videochat che danno vita a una nuova tribù globale virtuale. Quindi visioni diverse di persone che si dedicano ad attività apparentemente all’opposto, ma sempre in cerca di una dimensione in cui convivere.
 
Vittorio Marrucci con il suo progetto Ecovillaggi e comunità ha documentato la vita, l’attività e la filosofia delle persone che hanno scelto di creare delle micro società ecosostenibili rivolte all’autoproduzione e all’autosufficenza, in cui il vero patrimonio comune sono le conoscenze, la salvaguardia dell’ambiente e la condivisione delle esperienze di tutti. Per il suo lavoro Vittorio ha visitato varie comunità in Italia registrandone i diversi momenti di vita lavorativa, familiare e di gruppo.
 
In Un giorno senza fine Alessandro Pace ha ritratto le persone che ha incontrato nel percorrere il Cammino di Santiago di Campostela in Spagna. Una moltitudine di persone provenienti da tutto il mondo dove fra loro non esistono barriere sociali e persiste un costante confronto che per molti diventa un rito terapeutico. Quotidianamente vengono svolte le stesse attività con persone diverse per cultura, lingua e religione ma allo stesso tempo uguali nell’intento da perseguire.
 
Cosimo Piccardi con Connected to somebody affronta il tema molto attuale delle videochat, i cui membri trovano, in questo sistema di relazioni usa e getta, un modo nuovo e più semplice di stabilire un contatto. Cosimo ha rifotografato dallo schermo del computer persone che utilizzano Chatroulette scoprendo che al suo interno trovano spazio persone molto eterogenee che usano la chat-room per condividere sentimenti e stati d’animo confessabili solo a colui che non incontreranno mai e utilizzano questo mezzo come un’isola dove non dover rendere conto di niente a nessuno.