4ª Biennale dei Giovani Fotografi Italiani
20 settembre - 16 novembre 2014
LABA (Libera Accademia di Belle Arti) di Firenze
Sezione Scuole
di Massimo Agus
 
Le fotografie che la LABA di Firenze presenta alla quarta edizione della Biennale dei Giovani Fotografi Italiani sono tutte realizzate per l’occasione e scelte per la capacità di toccare, con accenti diversi, alcuni particolari aspetti della condizione familiare, legati soprattutto alla ricerca della propria unicità identitaria in relazione con i rapporti e i legami familiari. Il tema Uguali=Diversi si prestava a letture differenti che potevano portare ad affrontare il tema sia dal punto di vista personale sia da quello sociale. Con il gruppo degli studenti del terzo anno del Corso di Fotografia siamo partiti da un confronto sul senso da attribuire al tema, ed in seguito ciascuno ha iniziato a lavorare liberamente secondo il suo sentire e la sua prospettiva visiva. Al termine del percorso, didattico e progettuale, ho potuto rilevare che le tematiche scelte sono state tutte rivolte verso l’interno delle famiglie, spesso la propria, alla ricerca delle diversità e delle somiglianze che si possono trovare negli stessi nuclei familiari. Le prime forme di uguaglianza e di differenziazione le sperimentiamo proprio all’interno della famiglia, dove questo binomio rappresenta l’ago della bilancia tra il legame con le proprie radici e la ricerca di se stessi. L’uguaglianza, la concordanza, il comune sentimento, sono gli elementi che contribuiscono alla crescita culturale dell’individuo. L’identità personale si forma attraverso il senso di appartenenza ed il processo di socializzazione che avviene nei primi anni di vita. Nell’immedesimazione dell’individuo con il gruppo familiare si precisano gli elementi che partecipano a costituirne e svilupparne l’identità. Ma all’interno della famiglia è presente anche la ricerca della differenza, di prospettive diverse e di punti di vista personali, che contribuiscono alla creazione di una propria visione del mondo. La diversità diventa il modo per conoscere se stessi e per costruire la propria specifica identità personale, mette in atto una distinzione tra due realtà, certifica differenze più o meno accentuate. Queste problematiche le troviamo sotto traccia nei lavori presentati. Andrea Palummo e Lorena Di Gregorio affrontano la somiglianza fisica tra genitore e figlio/a che si trasforma sottilmente anche in differenze psicologiche e di carattere. I lavori di Olga Costa e Serena Rinaldi indagano la diversità tra sorelle con i loro caratteri individuali e le differenti storie di vita, cercando i soggetti nel proprio nucleo familiare. Il progetto di Sarah Burroni si incentra invece sul rapporto tra due gemelli monozigoti, presi quasi a simbolo vivente della relazione tra uguaglianza e diversità. L’opera di Anita Scianò riflette sui legami biologici all’interno di una famiglia, la sua, tra i quattro membri ed il tempo che passa, che riunisce e ricollega tutti in una sfera quasi atemporale. Proprio il tempo è il nucleo concettuale su cui si incentrano gli altri due lavori presentati. Salvatore Rubino ci propone dei ritratti di famiglia in un interno che trovano in un’assenza la loro ragione di essere, e che raccontano la trasformazione dei nuclei familiari attraverso le diverse vicende della vita. Federica Scarcella riflette sulla presenza/assenza di una nonna mai conosciuta né da lei né dalla madre, e che viene ricercata attraverso gli oggetti del passato ed i frammenti di una memoria costituita più da suggestioni che da ricordi veri e propri. Nel complesso questi giovani fotografi hanno portato nei loro progetti un forte coinvolgimento, approfondendo il tema con maturità espressiva e progettuale, che si è rivelata anche momento di scoperta e di riconoscimento di condizioni intime e personali, da condividere attraverso il lavoro fotografico.