4ª Biennale dei Giovani Fotografi Italiani
20 settembre - 16 novembre 2014
ISIA (Istituto Superiore per le Industrie Artistiche) di Urbino
Sezione Scuole
di Paola Binante
 
Uguali/diversi nella declinazione dell’identità, che nella sociologia, nelle scienze etnoantropologiche e sociali indaga la concezione che l’essere umano ha di sé stesso e del suo ruolo nella società. Una ricerca sul concetto di identità in molteplici direzioni è il filo conduttore dei progetti di sintesi finale che l’ISIA di Urbino presenta in questa IV Biennale. L’identità è un problema fondamentale nella nostra vita, tutti ci chiediamo chi siamo, chi sono gli altri e perché. Zygmunt Bauman nel suo libro Intervista sull’identità chiarisce che: “L’idea di identità è nata dalla crisi dell’appartenenza e dallo sforzo che essa ha innescato per colmare il divario tra ciò che dovrebbe essere e ciò che è, ed elevare la realtà ai parametri fissati dall’idea, per rifare la realtà a somiglianza dell’idea.” Negli elaborati degli studenti del corso di II livello in Grafica delle Immagini indirizzo Fotografia dei Beni Culturali il concetto di identità viene coniugato partendo dal presupposto che la comunicazione visiva, e la fotografia in particolare, siano uno strumento di analisi, quindi una scrittura capace di interpretare e trascrivere l’idea, la ricerca e il progetto. I dispositivi, pur dissimili nell’utilizzo del medium, si accomunano nella realizzazione di un elaborato che partendo dalla ricerca diviene progetto visivo in forma di libro. 
 
Per Martina Ferraretto in Questioni di Genere l’idea di identità viene indagata attraverso la differenza tra uomo e donna. Quando questa differenza diviene un luogo dell’identità, diventa anche un punto di partenza per una riflessione sull’umano inteso come strumento identitario, quindi di separazione e identificazione, il genere si configura, così, come uno dei molti ostacoli che l’Uomo ha incontrato sulla sua strada. 
 
Giacomo Bracci in Identità e Fotografia di moda analizza la moda, come concetto e fatto culturale, che penetra ormai in tutti gli ambiti della vita quotidiana trasformando e omologando l’identità secondo un modus sociale. Il progetto fotografico si realizza attraverso un’analisi della fotografia di moda, dove abiti, pose e atteggiamenti mutuati dai mezzi di comunicazione, conformano ciascuno di noi a un ideale irreale, creato attraverso pixel plastici e fiabe mai scritte. 
 
Musei Intangibili - Un’indagine per il patrimonio dell’immigrazione in Italia di Irene Lazzarin propone, in funzione dell’identità, un’osservazione sulla fotografia per i beni culturali attraverso la ricerca di un possibile patrimonio per la storia dell’immigrazione in Italia. Se il patrimonio culturale di un paese è proprietà della sua cittadinanza e ne testimonia la sua cultura, la creazione di un patrimonio dell’immigrazione pone ulteriormente la questione del significato della cittadinanza e del confronto di una cultura con l’alterità.
 
Nicola Cristina Leck con A≠A indaga l’identità nazionale dell’Australia. Il progetto nasce dalla riflessione sul significato del concetto “Identità” e si esplicita attraverso un dispositivo - generatore randomico di identità fittizie - che riflette sulle relazioni tra l’identità nazionale e i sistemi di potere. Il referente effettivo di questa indagine non è costituito solamente dal caso australiano, quanto più in generale dalle dinamiche che permettono di costruire un mito nazional-identitario condiviso da un gruppo sociale estremamente ampio.