“Per me fotografare è un modo fantastico di trascorrere il tempo”

 

Nella semplicità delle parole dello stesso autore sta la chiave interpretativa del portfolio “Gente di Miami”, nato spontaneamente da un fotoamatore che, nel corso di alcuni viaggi nella nota città americana, ha saputo guardare sotto la pelle patinata della località turistica per cogliere alcuni attimi di vita quotidiana, semplici come una bella passeggiata al sole di un clima perfetto, ma anche rappresentativi di una complessità che sovente sfugge agli occhi del turista distratto. 

Mentre la tendenza contemporanea, anche nel mondo dei fotoamatori, è quella di programmare il proprio lavoro di reportage fin nei minimi dettagli, Bompani si è mosso senza un progetto precostituito, accompagnato nei suoi spostamenti da una digitale che gli ha reso la vita più facile. Così egli ha scomposto l’atto turistico in flusso di fotogrammi ed ha selezionato quelli in grado di raccontare la sua Gente di Miami: gente dai diversi colori della pelle che si muove in strade dai cromatismi intensi, o che al contrario sosta aspettando che qualcosa succeda o più semplicemente in attesa che il tempo trascorra. Il punto di ripresa è lontano dall’azione e permette al fotografo di indagare non tanto sulla specifica identità del soggetto ritratto, quanto piuttosto sul rapporto tra questo e gli spazi metropolitani, siano questi degli oggetti di arredo urbano, degli esercizi commerciali, degli spazi di sosta o di attesa. La distanza che separa il fotografo dai soggetti, l’approccio analitico piuttosto che partecipe, è superato dalla scelta del colore caldo ed acceso che caratterizza molte delle immagini e dalla consapevolezza che l’autore nulla vuole dimostrare, se non il proprio gusto di vedere, scoprire, e raccontare la sua passione per il viaggio, e in senso più ampio, per la fotografia.