Portfolio Italia 2022
26 novembre 2022 - 08 gennaio 2023
Dario Apostoli
Mühlemattstrasse 33

Opera finalista

di Massimo Agus

Dario Apostoli presenta così il suo lavoro: “Questo percorso fotografico abbraccia un periodo di 5 anni, durante il quale sono stato costantemente e profondamente in contatto con me stesso, con le parti più nascoste e segrete del mio Essere”. Sono parole che ci introducono nel suo mondo di ricordi, di sentimenti e di immaginazione, nel quale l’autore ci invita a guardare mentre tira le fila della propria esistenza ed appartenenza. Il portfolio prende forma dalla necessità di indagare i concetti di identità e di memoria, recuperando i frammenti di una vita che lo ha portato da Berna sua città natale, alla Sardegna luogo di crescita e di formazione, al ‘continente’ in cui si trasferisce e a cui lo lega il luogo di nascita della madre. Una ramificazione di radici che vengono filtrate e amalgamate in un lavoro creativo alla cui base persiste un sentimento di mancanza e di messa in questione del concetto stesso di identità. Il lavoro di Apostoli pone una domanda: dove risiedono le nostre radici? Forse in nessun luogo fisico definito, ma affondano nel nostro mondo interiore, in quei ricordi e frammenti di memorie e di stati d’animo vissuti e immaginati che formano il fluido magmatico da cui attingere linfa vitale e creativa. Il titolo Mühlemattstrasse 33 si riferisce alla strada di Berna in cui l’autore ha vissuto fino a tre anni, ed è il punto di partenza del viaggio che lo porta a ripercorre la sua vita e i sentimenti della sua infanzia. L’occasione viene fornita dal ritrovamento, dopo la morte del padre, di una scatola foderata contenente vecchie fotografie che diventano il veicolo per andare a cercare le ragioni della propria esistenza e riviverla nel crogiolo dell’immaginazione. In questo viaggio Apostoli non cerca una ricostruzione razionale e storica del suo passato, ma si lascia andare alle associazioni visive, alle suggestioni, alle analogie, alle coincidenze. Luoghi, affetti, situazioni, emozioni appaiono in alcune delle fotografie ritrovate, ma soprattutto in quelle scattate recentemente in cui memoria e immaginazione si combinano per ritrovare un terreno comune.
I frammenti dei ricordi dell’infanzia e dei genitori, ripescati dal passato, ritornano come un complesso sistema di sensazioni e di rispondenze che, partendo dalla sedimentazione dei valori emotivi, si combinano tra loro, assumendo forme e significati che portano ad una rilettura e ricostruzione dei contenuti trasfigurati in una nuova visione. L’uso della doppia esposizione, con la sua diplopia visiva, è la chiave del dispositivo creativo seguito, che si incunea tra presente e passato, trasformando ogni immagine in una macchina del tempo, dentro cui cercare indizi per spiegare il proprio percorso di vita. Il trattamento monocromatico scelto accentua questa sensazione con un verde pallido che ci riporta all’onirico, alle immagini interiori, all’invisibile, che allaccia la vita con la morte, e che sottolinea il distacco temporale con cui il passato viene riportato in superficie dalle regioni dell’inconscio. L’acqua (lago, fontana, piscina, mare) diventa l’elemento principale e ricorrente, in cui si mescola ricordo e presente, immaginazione e stati d’animo: un accogliente liquido amniotico in cui i frammenti dei ricordi si immergono e da cui escono trasfigurati in una sorta di circolarità temporale.
La qualità del lavoro di Dario Apostoli sta nel suo percorso di esplorazione creativa, frutto dell’incontro tra memoria e immaginazione, entità del nostro essere che spesso si confondono, si mescolano, si uniscono in un processo mentale in cui esperienze del passato e tensioni verso il futuro non possono prescindere le une dalle altre, e diventano strumento per ridefinire i confini dei ricordi e creare uno spazio visivo atto a veicolare nuovamente emozioni e stati d’animo. 

Biografia

Nasce a Berna nel 1970. Sin da ragazzo, avendo subito il fascino della camera oscura, si dedica alla sua grande passione: la fotografia. Per ogni progetto cura personalmente lo sviluppo e la stampa. Ha partecipato a numerosi corsi e workshop affinando la sua conoscenza delle tecniche e della storia della fotografia italiana e internazionale. Insegna fotografia in corsi per enti pubblici e privati. Nel 2004 è stato selezionato tra undici fotografi italiani per Pavullo Estate Fotografica. Dal 2008 sperimenta il cinema filmando cortometraggi con il telefono cellulare. Nel 2009 il suo corto, Notturno, viene selezionato per la competizione ufficiale del Festival Pocket Films a Parigi, mentre un altro suo cortometraggio, Rimini, è proiettato accanto ai film di Katherin McInnis, Raphaël Maze e Alain Fleisher nell’ambito del programma sperimentale sullo studio del movimento. Ha all’attivo numerose mostre e proiezioni sia personali che collettive. Nel 2014 pubblica Soglie, un libro fotografico edito da Gente di Fotografia per la collana “i Quaderni di Gente di Fotografia”. Altre sue pubblicazioni sono sulle riviste: Gente di Fotografia, ImageMag e Canon Photo Professional.