Portfolio Italia 2022
26 novembre 2022 - 08 gennaio 2023
Francesca Artoni
Il gigante dai piedi d'argilla

di Claudia Ioan

Farsi radice: nell’opera di Francesca Artoni, l’ancestralità della terra si sposa con il garbo immaginifico della visione personale con apparente levità. Parafrasando una celebre descrizione riferita a Carlo Sgorlon, autore letterario dell’indimenticabile affresco rurale friulano, potremmo dire che con la fotografia Francesca Artoni si fa “narratrice vera di storie reali in un mondo fantastico e di vicende fantastiche in un mondo reale”. Nei romanzi di Sgorlon, la continuità tra generazioni assume forma intellegibile grazie al punto fermo della terra e del lavoro, e la consapevolezza si intensifica con la costruzione di un’identità personale modificata dall’esperienza; in quel mondo, le donne mantengono sempre la capacità di sognare. La fotografia, come la penna per Sgorlon, consente a Francesca Artoni di dischiudere creativamente il senso di origine, qui scoperto nel dolore. La perdita del padre costringe l’autrice a imparare un nuovo punto di vista rivelatore: è la lezione dei classici greci, πάθει μάθος (pathei mathos), la conoscenza attraverso la sofferenza. Se la mitologia ci insegna una Dea Madre, per traslato nell’opera di Francesca Artoni abbiamo un Dio Padre, generatore, che coincide con la fertilità della sua terra, di cui lei è il frutto. Francesca Artoni germina nella terra del padre, si pianta come radice e cresce, apprende con tenacia una fatica per lei nuova (risparmiatale dal padre) e soffrendo giunge a un nuovo raccolto; il ciclo vitale non si interrompe.
Il titolo svela la statura e insieme la caducità inattesa della figura paterna agli occhi dell’autrice, e contiene l’allusione all’argilla come materiale biblico originario di creazione della vita. Se la terra vive, tutto e tutti vivranno. Francesca Artoni è al contempo figlia e artista, braccio e radice forte che consente alla durezza della terra di dare nuovo frutto. Il cielo cupo sul mondo è avaro d’acqua, ma conserva un suo azzurro pur nell’intrico complesso del vivere. L’acqua, elemento primordiale che non a caso apre e chiude la sequenza, è l’altra origine di vita e di futuro: da essa tutto muove e a essa tutto riporta in modo circolare, come la polvere che siamo e a cui ritorneremo. L’opera, dall’impianto concettuale forte, contiene al suo interno uno sviluppo costellato di gesti e di elementi simbolici, che attengono tanto alla realtà quanto alla sfera più profonda della nostra psiche e dell’immaginazione. La narrativa, ben ritmata, esprime ovunque bisogno di comunione, un senso di riunione necessaria con la terra paterna.
In Francesca Artoni echeggiano i versi di Paul Auster: “Spalla a spalla con la polvere/al di qua/della lama e al di là/dell’asciutta erba alta/che si volge con me”. E riconosciamo la sua forza. La vita ci scuote, segna solchi profondi in noi; la fotografia forse non lenisce il dolore, ma aiuta a elaborarlo, facendoci reimparare noi stessi e le nostre risorse segrete. Per non perdere nulla. 

Biografia

Nata nel 1978 a Guastalla (RE), da sempre appassionata di qualsiasi forma creativa, nonostante gli studi tecnico scientifici, ha sempre coltivato la sua passione per il disegno, la pittura e la scrittura. Frequentando un corso base di fotografia a Boretto (RE) nel 2013, nasce il forte desiderio di approfondimento della cultura fotografica. Partecipa attivamente a tutte le iniziative del gruppo La Bottega Photographica, senza tralasciare mai il proprio stile personale e apportando idee fresche e innovative ai progetti collettivi. Negli anni si è dedicata all’approfondimento di temi quali le origini, la famiglia, la memoria attraverso la sperimentazione di tecniche e linguaggi espressivi vari che la portano oggi a utilizzare fotografie e materiali di recupero per raccontare nuove storie con uno sguardo attento a valorizzare sentimenti ed emozioni. Attiva sperimentatrice, dal 2017 si approccia alla tecnica del collage analogico miscelando più linguaggi. Membro attivo del gruppo La Bottega Photographica di Boretto, attualmente ricopre la carica di Tutor Fotografico FIAF ed è socia onoraria de Il Grandangolo di Carpi (MO). Collabora con Gommapane Lab di Cavriago (RE) associazione culturale che si occupa di arte e creatività.