Io sono Lucia
di Paola Malcotti
“Io sono Lucia” è un work in progress iniziato nel 2022 con l’intento di descrivere la quotidianità di Lucia, nonna dell’autrice, affetta dal morbo di Alzheimer e di permettere all’osservatore di prendere parte alla sua visione del mondo, così unica ed intricata. Il progetto si presenta come una sorta di reportage in cui la storia della protagonista viene raccontata attraverso lo sguardo di chi usa il linguaggio iconografico per creare un legame con il familiare malato, rimanere in relazione con esso e, allo stesso tempo, facendo un passo indietro, porsi come testimone diretto di una quotidianità tanto intima e privata quanto dolorosa. Quindici sono gli scatti, a colori, che compongono il portfolio di Delia e con i quali l’autrice sceglie di rappresentare, con semplicità, le tappe principali di questo viaggio senza ritorno, utilizzando oggetti di uso comune e riprendendo gli ambienti familiari, proprio per arrivare subito allo spettatore, dargli la possibilità di vivere in prima persona lo scatto ed immedesimarsi nella quotidianità del malato di Alzheimer e delle persone che lo accudiscono.
Una ricerca triste e coraggiosa, portata avanti giorno dopo giorno, raccogliendo un campionario di immagini che colgono i giochi fotografici tra l’autrice e la nonna per immortalare ogni momento vissuto in comunione e trasferirlo ai posteri. Un lavoro emotivamente forte, vissuto con grande intensità attraverso la mente di Lucia, realizzato con lo scopo di lasciarsi ispirare, prendere la nonna per mano ed accompagnarla, giorno dopo giorno, lungo il suo solitario vagabondare. Senza artificio Delia (e con lei chi guarda le sue foto) si lascia trasportare dalle emozioni, ispirare da una sofferenza condivisa, seppur in modo diverso, e descrivere così, grazie al fluire naturale degli eventi, la dimensione di “un’esistenza fuori dall’esistenza”.
La narrazione si sviluppa vestendo uno stile pulito ed essenziale, privo di elaborazioni, riuscendo a trasferire in maniera mirata tanto una situazione di malattia quanto una parvenza di normalità e, dunque, portando l’osservatore attento a comprendere ciò che resta nella coscienza di chi consapevolmente vive ogni attimo della propria vita come se fosse il primo e l’ultimo. In modo poetico e commovente l’autrice partecipa, osserva e registra, da presenza viva si trasforma in testimone di questa afflizione corale, non subita passivamente, ma cavalcata ed impugnata in modo attivo e creativo, grazie alla trasformazione delle immagini raccolte a fianco della nonna in uno strumento catartico. Attraverso i suoi scatti Delia crea così un codice comunicativo nuovo tra sé e Lucia, per tenere aperta una porta ed entrare in contatto con lei, per cercare di capirla, capire cosa guarda e vedere il mondo con i suoi occhi. E la nonna diviene musa e modella di questo portfolio; per lei parlano i suoi occhi, i suoi gesti, ed attraverso di loro gli scatti fotografici si trasformano in un gioco, quasi infantile, in un viaggio a ritroso dritto verso una nuova infanzia.
Biografia
Nata a Bari nel 1997, attualmente risiede a Matera. Dopo aver conseguito il diploma in ragioneria, decide di dedicarsi completamente allo studio della fotografia. Nel 2016 frequenta un corso di fotografia presso l’Accademia Italiana di Moda, Arte e Design di Firenze. Successivamente frequenta il biennio di fotografia presso la Scuola Spaziotempo di Bari. Attualmente lavora come fotografa presso un’agenzia di comunicazione, frequenta il Master di Fotografia Documentaria presso la Scuola Spaziotempo di Bari e contemporaneamente lavora ad alcuni progetti personali che non vede l’ora di mostrare.