Portfolio Italia 2022
26 novembre 2022 - 08 gennaio 2023
Pierfranco Fornasieri
Lo spazio incerto

di Luigi Erba

Lo spazio incerto, cioè l’adolescenza, uno spazio semi chiuso o semi aperto tra ciò che è stato, infanzia e ciò che sarà, età matura. Una zona di ombra e penombra dove è difficile circoscrivere il reale. Un po’ come nell’ultimo film di Kubrick “Eyes wide shut”… occhi chiusi o semiaperti. Due percorsi paralleli nel tempo che però paradossalmente si incontrano, si sovrappongono e spesso fondono in un universo psichico di conscio e inconscio. Ecco, quindi, che il lavoro iconico, più specificatamente fotografico di Fornasieri, deve affrontare un discorso prioritario: una precisa identità di impaginazione e più espressamente di linguaggio. La scelta è consequenziale. Egli si esprime infatti nella sua complessitàdualità in dittici anche nell’interno della narrazione. Ciò che è stato e ciò che è vengono rappresentati in una scenografia in cui ogni volta alla figura umana è corrisposta una simbologia, un’analogia. Esse, se vogliamo, possono razionalizzarsi e diventare metafore angoscianti, sull’orlo di un abisso scritto nella pagina grafica del bianco e nero rigoroso. Il corpo, tranne che nell’immagine iniziale quasi emblematica, cronachistica di un cartello stradale colpito da proiettili sullo sfondo di un cielo, è sempre contrapposto a strutture geometriche laceranti come fossero dei limiti alla libertà di spiccare il volo. Ma poi torna l’infanzia, con un orsacchiotto, nella gestualità di un abbraccio e un volo d’uccello in una gestualità liberatoria.
E qui siamo ad una svolta in questo manifestarsi perenne del dittico, nel suo ripetersi, come delle figure retoriche che si inseguono in un panorama anche fisico di ombre. Il viso, penso all’autoritratto che termina il lavoro, è una contrapposizione, luce e ombra, quasi un taglio, un più e un meno, ma anche un gesto simbolico della luce che richiama sia la pittura, sia la fotografia o anche una visione filmica.
In sostanza questo lavoro, che fonde in modo sublime l’emozione, la progettualità, la partecipazione e il racconto individuale senza mai cadere nella retorica, ci porta nella complessità di un abisso, nella poliedricità espressiva di un polittico complessivo, il cui genere inizia quasi un millennio fa nella pittura religiosa, ma in una diversa connotazione del vedere. Oggi appartiene più che mai al nostro sguardo contemporaneo. Qui funziona un occhio analitico e complessivo che in sostanza è ciò che ci avvolge nella “magicità” della nostra infanzia che sta per essere superata, ma mai cancellata. Come gli occhi del gatto anche loro …chiusi o semichiusi… a cui non scappa nulla però! Mi ricorda un pensiero del filosofo Umberto Galimberti… “l’adolescenza non è solo una stagione della vita, ma una modalità ricorsiva della psiche dove i tratti dell’incertezza, l’ansia per il futuro, l’irruzione delle istanze pulsionali, il bisogno di rassicurazione e insieme di libertà si danno talvolta convegno per celebrare, in una stagione, tutte le possibili espressioni…”.
Beh, diciamo che l’autore ha saputo dirci visivamente anche tutto questo. 

Biografia

Classe 1969, è un fotografo torinese che abbina le tecniche digitali a quelle classiche, producendo immagini bianconero. Inizialmente dedito alla scrittura, si avvicina in seguito alla fotografia approfondendo la conoscenza della materia attraverso applicazione, studi mirati e Masterclass di livello. La sua è fotografia dal sapore intimo, che tratta di contrasti, bivi, paure, confini e nella quale fa spesso uso di metafore, assonanze e strumenti retorici, attingendo dalla sua esperienza di scrittura. Le sue immagini hanno trovato pubblicazione su testate giornalistiche (La Stampa, la Repubblica). Del suo lavoro hanno scritto riviste fotografiche come Gente di Fotografia, Fotoit, Eyesopen. È un esponente del movimento di Fotografia Transfigurativa. Nel 2015 pubblica nel libro Seconde Storie il lavoro di alcuni anni, che diventa mostra itinerante. In seguito una sua produzione è selezionata per la mostra evento Feeling Home, prodotta da GTArt Photo Agency, che tocca le più importanti città d’Italia ed è anche pubblicazione editoriale premiata da FIAF. Nel 2021 la FIAF lo sceglie come testimonial del progetto nazionale Ambiente Clima Futuro. A inizio ottobre 2022 il suo lavoro Lo Spazio Incerto (composizione di dittici all’interno di un dittico) è dichiarato vincitore della 11° tappa del Gran Premio Fujifilm di Portfolio Italia. Collabora come editor e lettore portfolio e come consulente per la pubblicazione di lavori fotografici.