Bibbiena Città della Fotografia
Dal 9 ottobre 2016
Piergiorgio Branzi
Burano, Piazza Grande, 1957

Nasce a Firenze nel 1928, terzo di sette figli di una famiglia della media borghesia. Compie gli studi classici, interrompe quelli universitari di giurisprudenza per dedicarsi alla fotografia ed al giornalismo. Comincia a fotografare nei primi anni Cinquanta, ottenendo immediata notorietà in Italia e all'estero. Collabora ai primi settimanali illustrati, in particolare a Il Mondo di Pannunzio. 

Negli anni Sessanta passa al giornalismo televisivo. L'attività professionale lo porta, tra l'altro, a vivere alcuni anni a Mosca, quale primo corrispondente televisivo occidentale nell'Unione Sovietica, e poi a Parigi. Commentatore al Telegiornale e "inviato speciale", ha realizzato per la RAI inchieste e documentari televisivi in Europa e in Africa. 

E' considerato il più europeo tra i fotografi italiani del dopoguerra. Italo Zannier lo ha presentato come autore FIAF dell'anno 1997 nella monografia pubblicata dalla FIAF in collaborazione con Alinari. 

Piergiorgio Branzi svolge un ruolo rilevante nel panorama culturale della fotografia italiana fin dagli anni dell'immediato dopoguerra, quando i parametri dell'arte figurativa erano fortemente influenzati dalle posizioni estetiche e ideologiche promosse dal gruppo fotografico "La Bussola" guidato da Giuseppe Cavalli. Tali posizioni hanno comportato un linguaggio ispirato a valori estetici che alcuni fotografi, per esempio Branzi e Mario Giacomelli reputavano inadatti ai tempi. Fu la pubblicazione di libri fotografici come "Gli americani" di Robert Frank, "New York" di William Klein e "Un paese" di Paul Strand a determinare in Italia un nuovo rapporto linguistico con il mezzo fotografico. 

Piergiorgio Branzi ha guardato con interesse questi nuovi stili trovando però una maggiore affinità con la fotografia "onirica" e "surrealista" dei francesi Cartier-Bresson, Izis, Boubat, Brassai e dell'ungherese Kertes. Nel 2005 è stato fra i dieci partecipanti alla Biennale d'Arte Fotografica Le Gru, dove ha presentato la splendida serie di immagini tratte dal suo "Diario Moscovita". 

È rappresentato dall'Agenzia Contrasto. Sue opere si trovano conservate al Musinf, il Museo della fotografia di Senigallia, insieme a quelle di Mario Giacomelli, Giuseppe Cavalli , Ferruccio Ferroni e dei protagonisti del Gruppo Misa. A Senigallia nel 2009 ha tenuto un workshop per i giovani fotografi, nell'ambito del progetto europeo "Senigallia Città della fotografia". Un progetto didattico, che ha previsto workshop dei maggiori autori italiani, tra cui Berengo Gardin, Colombo, Migliori.