Di tutte le armi da fuoco al mondo possedute da privati cittadini per scopi non militari, la metà si trova negli Stati Uniti d’America. In numero superano la popolazione del paese: 393 milioni di armi per 372 milioni di persone. Non è una coincidenza, né una questione di mercato: è piuttosto una questione di tradizione e di garanzia costituzionale. È la storia del Secondo Emendamento, ratificato nel 1791 per assicurare agli abitanti dei nuovi territori indipendenti che il loro governo federale non avrebbe potuto un giorno abusare della sua autorità. Duecentocinquanta anni dopo, il Secondo Emendamento è ancora radicato in tutti gli aspetti della vita americana e questo progetto inquadra il suo stato attuale attraverso quelli che sono visti come i quattro valori fondamentali americani: famiglia, libertà, passione, stile. Ho viaggiato in ogni angolo degli Stati Uniti, da New York City a Honolulu, per incontrare orgogliosi possessori di armi e per vedere le loro collezioni di armi da fuoco. Ho fotografato persone e pistole nelle loro case e nei loro quartieri, anche in luoghi dove nessuno si aspetterebbe di trovare tali collezioni. Questi ritratti, spesso inquietanti, e le storie che li accompagnano forniscono una visione inaspettata e non comune di ciò che oggi significa l’istituzione del Secondo Emendamento.